Politica
Stefano Fassina: Stadio della Roma una decisione immorale
Fassina: sorge in una zona inadeguata
D: Onorevole Fassina che ne pensa dello Stadio della Roma che ha avuto il via libera pochi giorni fa?
R: Intanto occorre dire che lo Stadio non è di proprietà della Roma ma della società di James Pallotta, ma la cosa principale è che sorge in un’area su cui avrà un grande impatto ecologico. La zona di Tor di Valle è infatti a rischio esondazione e poi si trova in un’area di subsidenza idrogeologica senza contare che le infrastrutture sono insufficienti.
D: Lo Stadio rischia di far collassare il già presente traffico di un’area urbanisticamente poco adatta?
R: Proprio così. Poi c’è un altro fatto da tenere presente e cioè il Ponte di Traiano -che per le manifestazioni sportive è fondamentale per la viabilità della zona - alla fine si farà con i soldi pubblici e non privati, visto che il taglio delle cubature ha prodotto un automatico taglio delle infrastrutture che il privato realizza.
D: La Sindaca Raggi, insieme a Marcello De Vito, Enrico Stefàno, Michele Frongia ha fatto anche un esposto contro il piano dell’Opera voluto a suo tempo da Marino. Poi ha cambiato idea…
R: I Cinque Stelle hanno attaccato inizialmente l’opera per poi adeguarsi con un finto maquillage ecologico che ha ridotto la cubatura ma non l’enorme impatto sull’ambiente e che si porta dietro anche migliaia di uffici che ci sono già sfitti nel quartiere dell’ Eur.
D: Con tutti i problemi che ha Roma ritiene che lo Stadio fosse davvero una priorità?
R: Roma ha 12.000 famiglia povere che sono in attesa di un alloggio, trasporti al collasso, ciclo dei rifiuti in eterna emergenza. I soldi per il Ponte di Traiano dovevano essere utilizzati per le ere priorità di Roma, senza contare che la Capitale ha un altro grande stadio inutilizzato, quello del Flaminio.
D: Io credo che il via libera sia stato dato con la legge sugli Stadi che apriva queste possibilità. Lei che ne pensa?
R: Che l’origine è proprio quella, aveva un equilibrio, stravolto di recente dal governo con un emendamento che prevede la possibilità di fare il 20% di edilizia residenziale nell'ambito degli stadi.
D: In conclusione?
R: Ancora una volta, la politica e il governo al servizio degli interessi più forti. Una decisione immorale di Gentiloni, Zingaretti, Raggi. Una opera non prioritaria, fatta con un significativo contributo pubblico. Un vero affare per Pallotta e Parnasi.
www.giuseppevatinno.it