Storace: "Caro Toti, rispetta la destra e iscriviti a Fratelli d'Italia"
Di fronte a un personaggio che ha strapazzato la sinistra in Liguria e non solo alle regionali, bisogna togliersi il cappello e ascoltarlo con l’attenzione che merita. Perché Giovanni Toti ha dimostrato la stoffa necessaria ad affrontare e vincere una sfida che sembrava impossibile. Ma, come disse qualcuno, una vittoria non è per sempre.
Il governatore della Liguria è una di quelle personalità che figurerebbe benissimo nel progetto che Giorgia Meloni offre a tanti italiani che vorrebbero trovare un’alternativa politica alle chimere grilline e alla distruzione piddiota.
Ma deve sforzarsi di capire che va rispettata una comunità politica che ha sofferto e molto negli anni bui della democrazia italiana. Quelle “parole d’ordine della destra tradizionale” che sembrano infastidirlo nell’intervista che ha rilasciato oggi al Corriere della Sera sono un motivo di orgoglio per quanti non vogliono vederle tradite da politiche avventuriste.
C’è una differenza grande tra abbracciare il progetto coraggioso – come del resto riconosce anche lui – di Giorgia Meloni e pretendere che si sia tutti noi a sostenere invece il suo – moderato, liberale, liberista, che messe insieme sembrano tre parolacce – e di qualche imprenditore che ha preferito sempre altri lidi.
Bisogna ricucire un paese intero e non c’è bisogno di fissare paletti inconcludenti. Ricette economiche di stampo iperliberista hanno già sperimentato sulla pelle di milioni di persone (ripeto, persone…) tutti i loro limiti: e del resto è dall’Europa che ci vessa che vengono imposte. Quell’Europa che in molti ormai vediamo sempre più come minaccia che come opportunità.
Da una figura dell’intelligenza di Giovanni Toti ci aspettiamo un approccio più rispettoso, semmai. A destra non dobbiamo vergognarci di nulla, se non dei pasticci imposti ad una comunità dalla vocazione al potere, leggasi Pdl. La cosiddetta seconda gamba del centrodestra non può tendere verso l’indistinto…
Noi ci siamo iscritti a Fratelli d’Italia senza pretendere alcunché. Lo faccia anche Toti. E troverà ad esempio anche un coordinatore come Guido Crosetto che non è certo un pericoloso socialista.
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