Politica

Taglio dei parlamentari + soglia al 3%: così il centro torna determinante

Forza Italia e un eventuale polo Renzi-Calenda-Più Europa diventerebbe decisivo nella formazione del governo in caso di taglio degli eletti + sbarramento al 3%

"Oggi, in Italia, abbiamo 16 parlamentari per ogni milione di abitanti, se passasse la riforma diventerebbero 10. Sarebbero un po' meno che in Polonia (15), Francia (14), Spagna (14), Canada (13) … se contiamo anche 'senatori' che non svolgono funzioni di rappresentanza popolare e che hanno un ruolo del tutto marginale nel processo legislativo. Se invece confrontiamo solo i parlamentari a tempo pieno e con pieni poteri legislativi, l'Italia post-riforma si colloca in linea con questi altri paesi europei". Si legge in uno studio dell'Istituto Cattaneo dedicato agli effetti del referendum. L'analisi del Cattaneo si sofferma anche sulla legge elettorale. "Che succede se passano sia la riforma costituzionale che la riforma elettorale proporzionale?". Lo studio ipotizza due scenari: uno con lo sbarramento al 5% e l'altro con lo sbarramento al 3%.

"In entrambi i casi i partiti di centrodestra avrebbero una risicata maggioranza di seggi sia alla Camera che al Senato (tra il 51% e il 55%). In tutti i casi, nella costruzione della maggioranza risulterebbe determinante Forza Italia che, pur indebolendosi sia in termini di voti che di seggi rispetto alle elezioni del 2018, potrebbe controllare una quota di parlamentari decisiva per la formazione di un governo di centrodestra. E questo varrebbe sia alla Camera che al Senato". Con la soglia al 3, inoltre, "si assisterebbe all'aumento della frammentazione parlamentare perché accederebbero alla ripartizione dei seggi anche Italia viva di Matteo Renzi, Azione di Carlo Calenda e la lista di sinistra (Leu+La sinistra). La possibile coalizione formata attorno al Partito democratico e al M5s diventerebbe al tempo stesso potenzialmente più larga e più fragile. Alla Camera si creerebbe quindi una situazione di stallo, con una sostanziale simmetria di forze tra centrodestra e centrosinistra giallorosso. Al Senato, invece, continuerebbe a prevalere, sebbene in misura ancora più risicata, il centrodestra".

"La situazione di quasi perfetto equilibrio tra centrodestra e 'nuovo centrosinistra' - si legge nello studio del Cattaneo - sarebbe ulteriormente confermata se Italia viva, Azione e +Europa decidessero di coordinarsi/allearsi al fine di superare la soglia di sbarramento del 5%. Soprattutto alla Camera, verrebbe ulteriormente confermata la posizione cruciale e potenzialmente determinante, da un lato, di Forza Italia e, dall'altro, di questa ipotetica alleanza". "In pratica, le componenti che oggi risultano più penalizzate dagli elettori riguadagnerebbero un ruolo cruciale nella formazione dei governi". Mentre, "se fosse in vigore un sistema elettorale misto, che affianca cioè alla componente proporzionale una componente maggioritaria, come la legge Rosato o come la legge Mattarella, in base alle intenzioni di voto stimate oggi dai sondaggi, si potrebbe determinare una chiara, confortevole maggioranza, alla Camera e al Senato, di uno dei due schieramenti. Si tratterebbe con più elevata probabilità dello schieramento di centrodestra".