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Tav,Di Maio: resta no ma niente crisi.E su Russia: assurda assenza di Salvini

Di Maio: per il M5s non si deve fare. Non lasciamoci dividere

Per il Movimento 5 Stelle la Tav Torino-Lione è un'opera che non si deve fare. Lo ha ribadito il vicepremier, Luigi Di Maio, in una diretta su Facebook, che ha quindi esortato: "Non lasciamoci dividere".    "Non è finita e non sarà mai finita perché per noi quell'opera non si deve fare - ha detto il capo politico dei 5 stelle - ma non ci dobbiamo lasciare dividere. Noi stiamo pensando all'Italia e non a un partito o a un movimento. È possibile fermare quell'opera, basta votare in Parlamento".

"Ringrazio Conte per essere andato a riferire in Senato, ma credo fosse un atto non dovuto perchè ci doveva andare qulacun altro e magari non stavamo da settimane a parlare di questo, bastava un intervento in Aula". Lo ha detto Luigi Di Maio, capo del M5s, in una diretta Facebook.

Tav, Di Maio: crisi di Governo? Non la daremo vinta ai partiti

"Vogliamo aprire una crisi di Governo? Se vogliamo dargliela vinta ai partiti va bene, se non vogliamo tagliare i parlamentari o se vogliamo trovarci un governo tecnico o politico che fa opere inutili, centrali nucleari o inceneritori proseguiamo pure". Cosi' il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio nel corso di una diretta Facebook incentrata sul tema Tav. Restando al Governo "lo facciamo per fare cose per il Paese e per arginare comportamenti inaccettabili". In ogni caso, "il M5S rimarra' coerente e rimarra' sempre no Tav" e si battera' perche' il Parlamento intervenga contro l'opera, "faremo valere il nostro 33% in Parlamento" anche se "non e' il 51%", ha sottolineato Di Maio, a riprova della difficolta' della sfida.

Di Maio: noi coerenti fermarla si può. In Aula con 33% M5s

Il Movimento 5 Stelle "resterà coerente e sempre no Tav. Noi in Parlamento ci vogliamo andare e ci andiamo con la forza della coerenza e del 33% che abbiamo". Lo ha sottolineato il vicepremier Luigi Di Maio in una diretta su Facebook. "Le elezioni - ha spiegato - le abbiamo vinte dicendo agli italiani che da nord a sud la priorità è mettere i soldi in opere che servono, come i ponti sul Po, e non sulla Lione-Torino". 

E ha proseguito: "Conte ha spiegato che come governo non possiamo fare più niente per fermare la Tav Torino-Lione. Ma ci ha anche spiegato che solo il Parlamento può tornare indietro a livello unilaterale. Ed è quello che abbiamo sempre sostenuto". Ha quindi insistito: "C'è un trattato internazionale, solo il Parlamento può tornare indietro in maniera unilaterale. Certo - ha aggiunto - non sono d'accordo con Conte quando dice che servono più soldi per non farla che per farla, ma non è solo una questione di soldi. Innanzitutto per l'impatto ambientale e poi perché gli abitanti della Valle non l'hanno mai voluta. E poi la Ue la vuole per fare un favore alla Francia e non all'Italia".

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