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Politica
"Tetto massimo agli addebiti automatici", l'iniziativa anti bollette killer

Dopo la morte dell’anziana Caterina Giovinazzo che ha ricevuto una bolletta sbagliata, l’iniziativa ai ministeri per avere una norma che difenda i cittadini

Vi pare giusto morire per una bolletta sbagliata? E’ la storia di Caterina Giovinazzo, la pensionata invalida di 88 anni di Camporosso di Ventimiglia che dopo avere ricevuto una bolletta dell’acqua di 15.339 euro, invece che 55, si è sentita male. Un errore poi ammesso dalla stessa società che gestisce la rete idrica nella zona. Ma sul momento nessuno lo sapeva. 7.669 euro sarebbero stati prelevati dal conto della signora in automatico, azzerandole i pochi risparmi. Ricoverata per il malore, Caterina prima ha perso la parola è poi morta, il cuore non ha retto. I familiari hanno raccontato di non esser riusciti a spiegarle l’accaduto, l’errore, e che la cifra sarebbe stata restituita. La donna aveva consumato solo pochi metri cubi.

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La notizia è passata nel calderone generale, generando qualche titolo di giornale in più ed è stata derubricata a fatto di cronaca tra i tanti. E’ un fatto: nella nostra società dell’idiozia di massa i più deboli sono spesso un fastidio anche per l’informazione. “C’è un problema serio e va risolto al più presto”, racconta ad Affaritaliani il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Vinci, “va vietato il prelevamento di importi errati sui conti correnti degli utenti che scelgono lo strumento di pagamento delle fatture delle utenze domestiche tramite la domiciliazione bancaria

Abbiamo già assistito all’invio di cosiddette bollette pazze e in questo caso l’addebito è stato letale

Sì, oggi con l’addebito diretto, che per comodità moltissimi utenti usano, le conseguenze di un prelievo sproporzionato e immediato sul conto corrente può arrivare a conseguenze veramente gravissime, come abbiamo visto”

Lei cosa ha fatto?

Ho presentato un’interrogazione ai ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, al ministro delle Imprese e del Made in Italy, al ministro dell'Economia e delle finanze chiedendo l’eliminazione di questo rischio a monte. Anche se la domiciliazione dei pagamenti delle fatture relative ai consumi dei servizi e delle forniture a carattere di utilità pubblica, tra cui il gas, l'energia elettrica, l'acqua o la raccolta dei rifiuti, possa configurarsi come soluzione favorevole anche per gli utenti, tuttavia tale strumento di pagamento contiene anche un oggettivo e non raro rischio finanziario per il consumatore che può trasformarsi in rischio concreto. Ci si riferisce all'intaccata integrità delle disponibilità presenti sui conti bancari, con conseguenze sullo stato di salute delle persone che decidono di attivarlo

E come propone di intervenire?

Imponendo ai fornitori dei relativi servizi di pubblica utilità, gas, energia elettrica, acqua, comunicazioni ed altri, di non potere addebitare con modalità automatica, nell'anno di riferimento, importi sui conti correnti dei consumatori che superino del 50% il valore più elevato tra quelli fatturati durante l'anno precedente

Quindi si possono evitere errori come quello che poi ha generato la morte della signora Caterina!?

Sì, l'errore è stato attribuito a un addetto dell'azienda che aveva in subappalto la lettura dei contatori il quale ha scambiato la lettura del contatore della donna con un altro, probabilmente un'impresa, richiedendo un importo altissimo, per una civile abitazione, della bolletta errata

E lei quindi ha chiesto ai ministeri di intervenire...

Se intendano urgentemente intraprendere iniziative normative di competenza volte ad impedire il ripetersi di vicende come quella narrata in premessa, ovvero a vietare il prelevamento di importi errati sui conti correnti degli utenti che usino la domiciliazione bancaria

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