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Politica
Ucraina, pressing Macron-Scholz sulla Russia: la guerra può essere evitata

"De-escalation", la parola d'ordine del Triangolo di Weimar

A seguito dell'incontro tenutosi ieri sera a Berlino, i leader dei paesi membri del Triangolo di Weimar, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente polacco Andrzej Duda, in un comunicato diffuso dall’Eliseo hanno espresso la volontà di un impegno comune circa le questioni di sicurezza. Il dialogo tra i vertici dell’Ue e della Nato sarà costante, con lo scopo ultimo di assicurare pace e stabilità nell’area euro-atlantica.

Francia, Germania e Polonia, in linea con il duplice approccio della Nato, chiedono alla Russia una de-escalation al confine ucraino e un concreto impegno interessato a garantire la sicurezza del continente europeo. “Il nostro obiettivo - ha sottolineato Scholz - è scongiurare una guerra in Europa”. Pertanto, dall’ incontro del Triangolo di Weimar è emerso che ogni ulteriore aggressione militare russa contro l'Ucraina avrà “conseguenze di vasta portata”.

Duda, Macron e Scholz hanno convenuto che "l'Alleanza dovrebbe fare riesaminare continuamente la sua posizione di deterrenza e difesa ed essere pronta ad adattarsi in base alle necessità ad un ulteriore deterioramento dell'ambiente di sicurezza, in particolare nel contesto della presenza rafforzata della Nato". Forte è la preoccupazione che i tre hanno espresso "per l'accumulo di forze armate da parte della Russia in Ucraina e ai suoi confini”. I leader del Triangolo di Weimar, con il loro impegno, hanno sottolineato il “comune attaccamento all'architettura di Sicurezza europea e transatlantica”.  

Macron-Zelenskij, segnali positivi dopo l’incontro

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato che: "Ci sono stati segnali positivi che una soluzione per l'Ucraina potrebbe essere basata solo sul rispetto degli Accordi di Minsk", riferendosi agli accordi firmati nel 2015 tra Kiev ed i separatisti filo-russi nell'Ucraina orientale, sulla regione contesa del Donbass.

Secondo il portavoce, tuttavia, non ci sono state finora indicazioni da parte di Zelensky, il presidente dell’Ucraina, che le autorità ucraine siano pronte a fare "rapidamente" ciò che "Kiev avrebbe dovuto fare molto tempo fa". "Quindi ci sono segnali positivi e ci sono segnali meno positivi", ha concluso Peskov. 

 

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