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Ue, Draghi avverte: "Covid, non è finita. Vaccino cinese inadeguato". VIDEO

Vaccini, migranti e relazioni con la Russia: questi i punti focali dell'intervento di Draghi al termine del Consiglio europeo di Bruxelles

Ue, Draghi avverte: "Covid, non è finita. Vaccino cinese inadeguato".

Dopo qualche problema tecnico legato ai microfoni il Presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto al Consiglio Europeo di Bruxelles. Liquidati velocemente i punti all'ordine del giorno del Consiglio ed espressa la soddisfazione per il suo esito, è passato subito alle domande dei giornalisti sui temi più caldi del momento.

Vaccini, Draghi: "Serve riforma Ema. Il siero cinese è inadeguato"

"Occorre un rinforzo e forse una riforma dell'Ema". Sui vaccini "la contestazione è stata che lo Sputnik non è riuscito ad ottenere l'approvazione dell'Ema e forse non lo sarà mai. Il vaccino cinese non è adeguato ad affrontare la pandemia", queste le parole del premier. In seguito ha tenuto a specificare che "la pandemia non è finita, non ne siamo ancora fuori", basti pensare all'incremento nel Regno Unito, "la pandemia va ancora affrontata con attenzione, determinazione, vigilanza".

Migranti, Draghi: "Il Consiglio ha accettato tutto ma obiettivo non era la ricollocazione"

Il Presidente del Consiglio ha espresso soddisfazione sulla discussione sulle politiche migratorie. "Tutto quello che abbiamo chiesto è stato accolto" durante il Consiglio europeo, "in particolare quella che viene sviluppata è la cosiddetta dimensione esterna dell'Unione europea nelle poltiche di migrazione. Su questo è stata una sessione che ci ha visti soddisfatti". Allo stesso tempo la posizione italiana sul tema non ha pesato quanto auspicato e Draghi spiega che "Il mio obiettivo non era ottenere un accordo sui ricollocamenti, era prematuro avere un accordo per noi conveniente".

Russia, Draghi: "Serve cooperazione. Sostengo il tentativo di summit Ue-Putin"

"La Russia è un attore importante sul fronte economico e politico, non può non essere coinvolta, bisogna tenere un dialogo attivo. Nello stesso tempo bisogna esser franchi su ciò che non va, gli attacchi cyber, lo spionaggio, la disinformazione, il rispetto dei diritti umani. Ci vogliono cooperazione e franchezza". Il premier ha poi aggiunto: "La discussione sulla Russia è stata lunga e controversa, sostanzialmente è arrivata un po' come una sorpresa per molti. Diversi ne hanno letto sul Ft ieri. Però il tentativo" di un incontro con Putin "andava fatto, io ho sostenuto la necessità che andasse fatto, anche perchè piuttosto che essere dubbiosi sulla propria potenza i Paesi europei devono essere orgogliosi sulla manifestazione di forza che danno quando parlano tutti insieme". "In molti si sono opposti, non solo i Paesi nordici. Ora vediamo se si può fare una riunione" con Mosca "in formato Normandia oppure no", conclude.