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La separazione delle carriere turba l'Ue: "Agire sulla durata dei processi"

di redazione politica

Reynders ha riconosciuto il buon lavoro fatto in Italia sulla digitalizzazione della Giustizia ma anche ribadito la necessità di organizzazioni umanitarie

Ue, dubbi sulla separazione carriere per magistrati e pm e preoccupazioni sulla durata  dei processi in Italia

"Alcuni stakeholder hanno espresso preoccupazione riguardo ai progetti di legge riguardanti la separazione delle carriere dei giudici e dei pubblici ministeri e alla riforma della procura, che sono ancora in discussione. Allo stesso tempo, la durata dei procedimenti in Italia rimane una sfida piuttosto seria da affrontare". Lo ha dichiarato il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, dando conto del rapporto Ue sullo stato di diritto in Italia di cui si e' discusso al Consiglio Affari generali.

Reynders ha riconosciuto il buon lavoro fatto in Italia sulla digitalizzazione della Giustizia. "Sulla libertà dei media desidero citare in particolare la nostra preoccupazione per gli attacchi, le minacce e altre forme di intimidazione contro i giornalisti. Sono stati compiuti alcuni progressi in termini legislativi e di altro tipo per riformare il regime della diffamazione, la tutela del segreto professionale e delle fonti giornalistiche", ha evidenziato. "La Commissione ha raccomandato di proseguire il processo di riforma legislativa sulle questioni istituzionali relative ai pesi e contrappesi.

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Vediamo una serie di leggi pendenti per la creazione di un'istituzione nazionale per i diritti umani, ma stiamo aspettando di vedere tale istituzione essere effettivamente istituita e operativa nella pratica", ha aggiunto Reynders. " Concludo qui parlando del lavoro delle organizzazioni della societa' civile. Sappiamo che gli emendamenti hanno migliorato il rigore delle norme sulle agevolazioni fiscali e finanziarie".

"Ma in Italia, come in molti altri Paesi dell'Unione Europea - prosegue il commissario Ue - queste organizzazioni sono a rischio. E tanti paesi si preparano alle elezioni quest'anno, cosi' come l'Unione europea. Dovremmo ricordare che la democrazia non significa solo avere un voto, ma anche avere voce. Le organizzazioni della societa' civile danno alle persone, spesso le piu' vulnerabili, voce in capitolo nel sistema giudiziario", ha concluso Reynders.