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Politica
Veneto, FdI mette a tacere la lite Salvini-Zaia. "A noi il presidente"
Raffaele Speranzon

Sono i numeri che parlano, d'altronde il presidente del Consiglio è Giorgia Meloni e non Salvini o Tajani

 

"Non siamo affatto sicuri, onestamente, che il Veneto nel 2025 spetterà alla Lega". Con queste parole Raffaele Speranzon, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia al Senato e parlamentare veneto, intervistato da Affaritaliani.it, risponde alle parole di Matteo Salvini che ha affermato che la Lega ha almeno dieci nomi per sostituire Luca Zaia (visto che il terzo mandato ormai è un capitolo chiuso). "Le elezioni europee saranno un altro tassello importante per capire forze, pesi e contrappesi anche in regione Veneto. Salvini e Tajani parlano di candidati alle Regionali prima delle elezioni di giugno per caricare il proprio elettorato, ma saranno le Europee a determinare la griglia di partenza di chi dovrà intestarsi la guida della regione nel 2025".

"Fratelli d'Italia - spiega Speranzon - non solo alle Politiche è stato il primo partito in Veneto ma ha più che doppiato il secondo della coalizione di Centrodestra, la Lega, e il Veneto è stata la regione dove abbiamo preso la percentuale più alta in tutta Italia. La nostra classe dirigente orgogliosa di questi risultati si aspetta di guidare il Veneto. E, quindi, se le Europee confermeranno questi numeri e se la democrazia ha un senso, la presidenza del Veneto nel 2025 spetterà a Fratelli d'Italia. Sono i numeri che parlano, d'altronde il presidente del Consiglio è Giorgia Meloni e non Salvini o Tajani. Quando si entrerà nel vivo delle decisioni e non solo nel campo delle ipotesi vedremo chi, nel nostro partito, potrà essere candidato".

Lei è a disposizione? "Io sono sempre a disposizione del mio partito ed al servizio della mia comunità. Sono però tanti i nostri dirigenti che potrebbero certamente assumere la responsabilità di guidare il Veneto. Salvini parla di dieci nomi per la Lega? Io sono più contenuto: abbiamo almeno mezza dozzina pronta a fare il Governatore", conclude Speranzon.






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