Politica
Violenza sulle donne: no al ddl sul revenge porn e castrazione chimica
Nuovo scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle sul "codice rosso", revenge porn e castrazione chimica
Violenza sulle donne: Lega-M5S, no al ddl sul revenge porn
Salta la trattativa tra maggioranza e opposizioni sul reato di revenge porn. A poco piu' di una mezz'ora dalla ripresa dei lavori dell'Aula della Camera, impegnata nell'esame del ddl 'codice rosso', il capogruppo M5s al Senato, Stefano Patuanelli, chiude ogni spiraglio alla richiesta unanime di tutte le opposizioni di inserire il reato di revenge porn nel provvedimento sulle nuove norme contro la violenza di genere. In una nota, Patuanelli scandisce: "La nostra posizione e' chiara. Serve una legge organica, il cui testo sia frutto del corretto lavoro di ascolto degli stakeholder, come le associazioni, la Polizia Postale, le piattaforme web, gli esperti". Dunque, tirando le somme, no a inserire il revenge porn nel 'codice rosso'. "Il ddl che abbiamo presentato oggi in Senato - spiega ancora il capogruppo pentastellato - e' gia' in discussione in commissione Giustizia, e il nostro impegno e' di approvarlo in tempi brevi ma senza forzature, come sarebbe un semplice emendamento". Sulla stessa linea la Lega, spiegano fonti del partito di via Bellerio, che e' contraria ad inserire il revenge porn nel ddl 'codice rosso'. Dunque, su questo punto nessuna spaccatura tra i giallo-verdi.
Violenza sulle donne: scontro sulla "castrazione chimica", no del Movimento 5 Stelle
Giulia Bongiorno lancia la proposta sulla castrazione chimica e crea un altro scontro nella maggioranza. Perché se per la Lega questo provvedimento è uno dei cavalli di battaglia storici, un pallino di Roberto Calderoli, i grillini dicono no. E lo fanno attraverso i cavilli tecnico-giuridico. Nuovo scontro all'interno della maggioranza.