Politica

Voto su Rousseau ancora in ballo. Assemblea M5S, applausi per Conte

L'ultima parola a Crimi dopo le consultazioni

L'assemblea dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, convocata domenica sera per fare il punto sull'incontro di sabato con Mario Draghi e affrontare le posizioni del partito alla vigilia del secondo giro di consultazioni del presidente incaricato, è durata ben 4 ore. Due i punti che emergono dal vertice pentastellato. Il primo riguarda la decisione sul voto su Rousseau, che spetterà al capo politico reggente Vito Crimi al termine dei colloqui con Draghi. Solo allora si saprà se sarà necessario o no coinvolgere anche la base con la consultazione online. In secondo luogo, dal vertice M5S è emersa anche la scelta dell'ex premier Conte di non fare parte del nuovo esecutivo.

Ad aprire l'assemblea dei deputati e senatori grillini, convocata in videocollegamento sulla piattaforma Zoom, è stato proprio Crimi. Secondo quanto riferiscono fonti del Movimento, il capo politico reggente ha riassunto le posizioni riportate a Draghi, ribadendo che il Conte 2 ha stabilito dei punti fermi, come il reddito di cittadinanza, su cui non si possono fare passi indietro. Il tema è dunque partire da quanto già fatto. E il presidente incaricato si è detto aperto a questo metodo.

Seconto quanto riferito da Crimi, Draghi ha esposto le sue priorità, ovvero il piano per affrontare la crisi pandemica, sia sul piano delle difficoltà economiche che sanitarie. Poi ha parlato dei problemi del lavoro, dal blocco dei licenziamenti ai debiti delle aziende. Da parte del premier incaricato, inoltre, forte è stata l'attenzione sulla questione ambientale, definita "ineludibile", alla quale Grillo si è agganciato con la sua proposta di un ministero della Transizione ecologica.  Quanto al perimetro politico, anche in questo caso  per Crimi bisogna partire dal Conte 2 e fare pochi innesti. "Non possono esserci dentro tutti, mancherebbe l'identità politica", ha spiegato il capo politico cinquestelle.L'intervento di Conte: "Non entro nel governo"

Poi la sorpresa. Crimi ha annunciato l'intervento di Conte in assemblea e l'ex premier, riferiscono dal Movimento, nel suo discorso non si sarebbe risparmiato. Dopo aver ringraziato tutti, parlamentari e ministri, l'ex presidente del Consiglio ha spronato i grillini a entrare nella maggioranza, perché dopo anni di risultati raggiunti non sarebbe questo il momento dell'Aventino, bensì il Movimento ha il ruolo chiave di difensore delle cose fatte e avviate finora. Ribadendo la necessità di usare bene e presto i soldi del Recovery, Conte ha quindi comunicato la sua decisione di non fare parte dell'esecutivo. Non assumerà, dunque, nessun incarico da ministro.

Una scelta che, raccontano fonti del Movimento, avrebbe fatto sfiorare lo psicodramma. Durante l'assemblea tutti i deputati e senatori grillini hanno accolto le parole di Conte con un applauso. Microfoni accesi su Zoom, lacrime, foto scattate con la telecamera del computer e pubblicate questa mattina sui profili social dei parlamentari 5 Stelle.

Anche il ministro degli Esteri uscente Luigi Di Maio, si legge su Repubblica, interviene a notte fonda, verso la fine della riunione. Smonta le tesi dei malpancisti e fa un discorso pragmatico: "Basta con la storiella dell'opposizione. Non esiste opposizione senza di noi, senza il Movimento 5 Stelle. Perché non esiste governo senza di noi. È questa la responsabilità che dobbiamo sentire sulle nostre spalle", avrebbe detto l'ex capo politico cinquestelle.La fronda dei contrari

Il discorso motivazionale di Conte e l'appello alla responsabilità di Di Maio non sarebbero però stati sufficienti a convincere tutti i pentastellati della necessità del Movimento di entrare nella maggioranza del nuovo governo Draghi. Per la senatrice Barbara Lezzi l'unica via sarebbe il voto entro i prossimi mesi, massimo maggio-giugno, mentre l'ex ministro Danilo Toninelli avrebbe sostenuto, riferiscono dal fronte grillino, che solo stando all'opposizione i 5 Stelle potranno influenzare maggiormente l'opinione pubblica.

Domani Crimi tornerà a Montecitorio da Draghi e dopo l'ultimo giro di consultazioni il capo politico dovrà, come ha comunicato a tarda notte a chiusura dell'assemblea, decidere se sarà necessario o no consultare i grillini con il voto sulla piattaforma Rousseau. E sempre domani inizia il percorso del M5S che porterà alla nuova governance collegiale. Per attuare gli indirizzi votati dagli iscritti è necessario procedere all'elezione del nuovo organo direttivo per il quale occorre però prima apportare le relative modifiche allo Statuto. Per questo è stata convocata a partire da domani, e fino a mercoledì, l'assemblea degli iscritti, in prima convocazione, per la quale è richiesta la maggioranza degli iscritti per deliberare. Dal 16 fino 17 febbraio l'assemblea sarà chiamata in seconda convocazione dove potrà deliberare a maggioranza dei voti espressi.