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Politica
Zaia: "Egonu? Italianissima. Sui diritti civili serve una no-fly zone"
Luca Zaia, governatore del Veneto, con le regole attuali non potrebbe ricandidarsi alle elezioni Regionali del 2025.

Zaia: "Sui diritti civili serve una no-fly zone"

"Io rispetto gli istituti della democrazia, quindi anche il referendum", premette il governatore del Veneto Luca Zaia. "A breve capiremo se verrà approvato dalla Corte costituzionale o se sarà un fuoco di paglia", aggiunge parlando di Autonomia e del referendum abrogativo promosso dalle opposizioni.

"Per ora resta solo una richiesta. L’opposizione fa un racconto irreale di questa riforma: il Sud avrà più opportunità del Nord, lo vedremo presto", spiega in un'intervista al Corriere della sera.

Ma per il presidente leghista della regione Veneto, ci sono anche altre riforme di cui il Parlamento dovrà occuparsi: "Senza rinnegare le proprie radici ideologiche, dico che serve una legge che regoli il fine vita, che è quanto mai urgente. Noi governatori, dal 2019, siamo chiamati in causa da tutti i potenziali malati gravi in virtù di una sentenza della Corte costituzionale, che ha fissato 4 condizioni di grave sofferenza per poter decidere il proprio fine vita.

In Veneto abbiamo avuto 6 richieste dal 2019 a oggi: il comitato etico ha dato l’ok solo in 2 casi e solo uno dei due è arrivato all’epilogo. In Italia questa sentenza trasferisce interamente alla sanità delle Regioni l’obbligo di rispondere al paziente, senza però stabilire le tempistiche e il ruolo dei medici pubblici negli ultimi momenti di vita del paziente. In Veneto non ci siamo girati dall’altra parte, ma serve una legge nazionale".

E di fronte alle diverse posizioni nel centrodestra, Zaia propone "una no-fly zone sui diritti civili, su cui auspico non ci siano scontri ideologici. Lo dico con il rispetto di tutti: se capitasse a me vorrei poter decidere, è una cosa talmente intima. Anche monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, si augura che il 'tema non sia ostaggio di posizioni estremiste'. La Chiesa poteva anche non intervenire, ma lo ha fatto. Insomma: l’elefante è nella stanza", conclude.

Al vandalismo sul murale di Paola Egonu e alle parole di Roberto Vannacci, eurodeputato leghista, Zaia spiega: "Non commento le parole di Vannacci. Ma quello che hanno fatto al murale è una vergogna totale. Egonu è italianissima. Trovo scandaloso che ci siano cittadini che ancora guardano il colore della pelle: per fortuna sono alberi che cadono e non foreste che crescono. Lo sanno bene i nostri ragazzi e bambini più giovani".

Infine, temi più politici: "Questo governo sta mantenendo la parola e sta seguendo il programma della coalizione. La presidente Meloni sta facendo un ottimo lavoro anche in politica estera, ridando all’Italia standing e un prestigio internazionale che abbiamo avuto solo con Berlusconi. Stiamo tenendo i conti in ordine, rendendo più efficiente il Paese, colpendo la burocrazia".

E sul suo futuro: "Sono puntualmente candidato a tutto quello che passa per strada: commissario Ue, ministeri, elezioni varie. Ma ho sempre investito sulla coerenza. Finisco questo mandato e poi si vedrà. Penso a dare risposte ai cittadini, non vivo di queste ansie per il mio futuro".

In Veneto si voterà verso novembre 2025. Sul terzo mandato si è messo l’anima in pace? "Io l’ho sempre avuta. Le uniche due cariche che il popolo elegge direttamente sono sindaco e presidente di Regione. Quindi trovo offensivo porre un limite ai mandati dicendo che 'sennò si creano blocchi di potere'. Equivale a dare degli idioti ai cittadini che votano".






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