Il Bif&st 2017 chiude, dando appuntamento al prossimo anno nello stesso periodo 21-28 Aprile 2018: "Laudadio!", è l'esclamazione-ringraziamento che circola nel Teatro Petruzzelli ormai vero e proprio valore aggiunto a una manifestazione bella, partecipata e continua crescita di attenzioni e consensi.
Anche questo Bif&st è stato indiscutibilmente un grande successo, a parere di quanti - spettatori, cineasti, addetti ai lavori, giornalisti italiani e stranieri - hanno partecipato alla ottava edizione del Festival promosso dalla Regione Puglia, prodotto dalla Fondazione Apulia Film Commission, presieduto da Margarethe von Trotta e diretto da Felice Laudadio.
Ben 300 eventi in 8 giorni in 12 sale con la partecipazione di circa 75.000 spettatori che hanno affollato tutte le proiezioni, gli incontri, i dibattiti, i focus, gli incontri con gli autori, gli attori e i produttori italiani e stranieri che si sono succeduti l’uno all’altro nelle intense giornate della manifestazione costituiscono un bilancio fortemente positivo. Il ritorno della sezione “Panorama internazionale” è stato accolto con molto favore dal pubblico, soprattutto giovane, mentre le Anteprime internazionali hanno fatto registrare pressoché ogni sera il tutto esaurito al Teatro Petruzzelli. Si è confermata la forza della proposta delle Lezioni di Cinema mattutine che hanno visto quasi sempre il teatro pieno di gente fino al loggione provocando stupore nei cineasti che le hanno tenute: Andrej Konchalovskij, Alessandro Gassman, Greta Scacchi, Pupi Avati, Carlo e Enrico Vanzina, Dario Argento, Fanny Ardant, Margarethe von Trotta, Jacques Perrin, Volker Schlöndorff.
Il laboratorio di formazione teatrale tenuto da Francesco Giuffrè durante il Bif&st, incentrato sull’adattamento per la scena di Delitto e castigo, non si concluderà con la fine del festival, ma diventerà un vero e proprio spettacolo teatrale, sostenuto da Apulia Film Commission e Teatro Pubblico Pugliese, che verrà proposto, all’inizio dell’autunno, nelle sei province pugliesi.
Alla Conferenza Stampa conclusiva del Bif&st 2017, introdotto dal bilancio del Direttore Felice Laudadio, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano si è detto molto soddisfatto della riuscita di quello che è diventato uno dei maggiori Festival cinematografici italiani ed ha ringraziato tutta la squadra che ha reso possibile l’evento, a partire dal Direttore. “Ora ci sono tutti i presupposti per consolidare in futuro la manifestazione, pur nel rispetto di quella sobrietà e senso della misura che sono propri di noi pugliesi", ha sottolineato Emiliano.
"Io credo che, relativamente al lavoro di Laudadio e dei suoi collaboratori - ha aggiunto il Governatore pugliese - un altro elemento importante per il successo del Bif&st sia stata la libertà con la quale hanno potuto lavorare, facendo sparire tutti quegli interventi – di amministratori, dei gangli della società - che in altri contesti interferiscono con l’ambito organizzativo ed artistico; qui la politica ha affiancato la cultura in assoluta armonia e reciproco rispetto. Dopodiché il Festival è stato vissuto come un grande momento di condivisione e di crescita di ognuno. Lo spettatore pugliese qui, accoglie i film e le varie proposte e poi legge di più, si relaziona meglio con gli altri, migliora se stesso attraverso la cultura. Questa manifestazione, inoltre, è un evento identitario della comunità pugliese, italiana ed europea”.
La Presidente del Bif&st, Margarethe von Trotta, ha voluto anch’essa fare una “laudatio a Laudadio”, come ha scherzato. “Io penso che il successo di questo Festival sia il frutto anche di tante esperienze precedenti del Direttore che oggi gli consentono di poter portare qui gli artisti gratuitamente, di mettere su un programma di respiro internazionale, di maturare e sviluppare idee come quello della rassegna di ‘Cinema e Scienza’ che è stata una vera scoperta per me, insieme alla possibilità di vedere tanti film che, da tedesca, non avevo mai potuto vedere. In quanto al mio nuovo ruolo nel Festival nel quale ero già stata varie volte ospite e anche giurata, mi sento come un piccolo uccello in un nido che è stato preparato da Laudadio e da Ettore Scola”.
Mentre il Presidente della Fondazione Apulia Film Commission, Maurizio Sciarra, ha evidenziato come sia stato vincente, in questa edizione, “anche il coinvolgimento del territorio nella produzione, con la partecipazione importante di enti come Confindustria, ANCE e altri. Poi ho accolto con gioia l’apertura alla città del Circolo Barion, un vero punto di forza del Bif&st 2017 perché la vocazione di un Festival è anche quello di fare incontrare le persone e qui è stato possibile più che altrove. Il Festival ha quindi guadagnato in termini di attrazione sul territorio, di volontà di investire, di compartecipazione tra fondi pubblici e privati, di apertura all’idea di partenariato. Dal punto di vista industriale, trovo che sia molto positivo che sia venuto qui un regista internazionale come Goran Paskaljevic e abbia considerato l’idea di girare un film in Puglia.”
Concludendo, il Direttore Felice Laudadio ha annunciato le date della prossima edizione del Bif&st che si svolgerà dal 21 al 28 aprile 2018 (“il fatto che ci sia stato di mezzo il ponte del 25 aprile, quest’anno è stato tutt’altro che un handicap, anzi ha incrementato le presenze”) e offerto una piccola anticipazione di quella che sarà la grande Retrospettiva del prossimo anno “dedicata ad un autore o un’autrice internazionale e vivente”. Una cosa, per la verità, già detta lo scorso anno. Evidentemente, i tempi non erano ancora abbastanza maturi per l'evento auspicato.
Il premio Federico Fellini Platinum Award della serata di chiusura del Bis&st 2017 è stato consegnato da Claudia Cardinale a Jacques Perrin, attore, produttore e regista, protagonista anche della Masterclass mattutina al Teatro Petruzzelli, dopo la proiezione di “Il deserto dei tartari”, da lui interpretato e prodotto, e il cui direttore della fotografia era Luciano Tovoli, anch’egli presente all’evento moderato da Marco Spagnoli.
Sul palco del Teatro Petruzzelli, Jacques Perrin ha motivato la sua attività di produttore di documentari naturalistici, che tanto successo hanno riscosso in tutto il mondo. Ma nel corso della sua Masterclass al Teatro Petruzzelli, Perrin ha anche rievocato l’esperienza di produttore e interprete di “Il deserto dei Tartari” di Valerio Zurlini, proiettato prima dell’incontro; accanto a lui, il direttore della fotografia e suo amico Luciano Tovoli e il critico Marco Spagnoli.
“I miei film sulla natura sono film politici perché ci rendono più attenti e responsabili su ciò che è attorno a noi e da cui dipende la nostra stessa sopravvivenza. Donald Trump, con la sua politica antiambientalista, sta minacciando la vita di tutti noi”.
“Amavo moltissimo il romanzo di Dino Buzzati, così come lo amavano gli attori che avrebbero interpretato il film, da Vittorio Gassmann a Max von Sydow e Jean-Louis Trintignant. Tuttavia e nonostante l’interesse di registi come Antonioni e Miklós Jancsó, c’erano molte difficoltà che ne impedivano la realizzazione, sia di ordine economico che logistico. Mi impegnai così io stesso su entrambi i fronti, trovando co-produttori e il luogo giusto dove girare. Ho viaggiato per tutta Europa prima di trovare la fortezza ideale nella località di Arg-e Bam, in Iran, che ora non esiste più, quasi completamente distrutta da un terremoto nel 2003. A quel punto il film era salvo, a volte i sogni possono diventare realtà”.
“Perrin fu un produttore molto attento e disponibile” - ricorda Tovoli - “grazie a lui, abbiamo potuto girare una scena durante una vera alba, ciò che generalmente al cinema si fa al tramonto, per praticità. Lui fu determinante nel convincere la troupe a partire in piena notte per il luogo dove avremmo dovuto girare. Aveva capito che un’alba va girata necessariamente all’alba”.
Tovoli fu anche testimone di quando Costa-Gavras contattò Jacques Perrin per “Z - L’orgia del potere”. Oltre che a interpretarlo, Perrin ne fu anche co-produttore: “Fu la mia prima esperienza. Anche qui fu difficile trovare finanziatori perché eravamo in pieno ’68, i produttori non volevano fare film politici. Girammo in Algeria (“Ogni tanto, Jacques mi chiamava per venire fin lì solo per cucinare gli spaghetti alla troupe” - ricorda Tovoli), perché naturalmente girare nella Grecia di allora era impossibile. Dopo il successo e l’Oscar, mi venne voglia di proseguire con altri film politici, anche con lo stesso Costa-Gavras”.
“In seguito, passai ad occuparmi di film naturalistici. Mi ero reso conto di come l’uomo stesse trascurando il suo pianeta, dei danni ambientali in atto in continenti come il Sudamerica e l’Africa. Foreste distrutte, animali in estinzione…. Il primo ‘Le peuple singe’ lo feci nel 1989 ma il grande successo arrivò con ‘Microcosmos’ che mi fece scoprire l’esistenza di un universo affascinante sotto i nostri stessi piedi, senza bisogno di recarsi in paesi lontani. I miei documentari sono andati bene ovunque, segno che la natura interessa a tutti. E sono film realizzati a partire da incontri con scienziati di vari campi e da un grande lavoro di documentazione, d’altronde io non ho fatto l’Università, ho lasciato gli studi a 14 anni e quindi faccio questi film anche per imparare io stesso. Ho voluto che fossero privi di commento, in modo tale che gli spettatori possano percepire quello che vedono ciascuno secondo la propria sensibilità, senza filtri.”
Tovoli: “‘Microcosmos’, così come altri film di Jacques, li ho visti praticamente nascere. Una volta eravamo in macchina e lui improvvisamente mi disse: ‘voglio fare un film su una goccia d’acqua che cade su una formica’. Questa immagine è poi diventata una delle scene più forti e famose del film.” Immancabile infine un ricordo di Vittorio Gassmann, cui è dedicata la Retrospettiva del Bif&st 2017. “Attore grande, immenso, ma che come anche Marcello Mastroianni aveva il dono della semplicità”.
La serata conclusiva del Bif&st è stata anche ravvivata con l'arrivo sul palco di Leonardo Sbaraglia e la sua carica italo-argentina, premiato per El Otro Hermano di Israel Adriàn Caetano, dal ritorno - molto aplaudito e voluto dal pubblico - di Andrea Carpenzano rivelazione del film di Francesco Bruni Tutto quello che vuoi, con uno straordinario Giuliano Montaldo attore-protagonista, e del fotografo turco di Associated Press, Burhan Ozbilici, superpremiato al World Press Photo per la ormai celeberrima foto An Assassination in Turkey, a Bari per l'inaugurazione della Mostra in Sala Murat fino al 21 maggio delle 150 immagini vincitrici del concorso Woirld Press Photo 2017.
IL BIF&ST 2017 VISTO DAL WEB
I contenuti testuali e multimediali che hanno raccontato il Bif&st sui tre social ufficiali (Facebook, Twitter e Instagram) hanno raggiunto oltre 385.000 visualizzazioni con 21.500 visualizzazioni sulle singole pagine così suddivise: 12.000 sulla pagina Facebook, 7.000 su quella Twitter e 2.500 per Instagram. Tra le note di maggior rilievo si segnalano le quasi 95.000 interazioni degli utenti tra like, retweet, condivisioni e commenti.
Le tre pagine ufficiali hanno avuto un incremento medio degli utenti, rispetto alla passata edizione, di circa il 10 % totale con una netta prevalenza di pubblico tra i 18 e 34 anni. Un altro segnale del crescente interesse del pubblico giovanile al festival è il netto incremento in percentuale, rispetto ai due social network più popolari, degli utenti e delle interazioni sul canale ufficiale Instagram cresciuto del quasi 20%.
Il sito ufficiale del Bif&st ha raggiunto circa 30.000 sessioni per oltre 110.000 visualizzazioni di pagina con un bacino di utenza proveniente anche da altri Paesi, europei e non.
Virali, sui nostri canali, sono diventati il video della standing ovation a Giuliano Montaldo con 21.300 visualizzazioni; la foto dell’arrivo al Festival di Riccardo Scamarcio con 16.700 visualizzazioni; il sunto della magnifica lezione di Pupi Avati con 15.200 visualizzazioni e la fotografia della Master Class di Alessandro Gassmann con 10.300 impression.
Tutti i dati in questione riguardano azioni organiche e spontanee, senza alcun investimento economico da parte del Bif&st né sui social in questione né su qualsiasi piattaforma web.
(gelormini@affaritaliani.it)