
Più che i toni morbidi del Primitivo classico, a conquistare palato e interesse dell'emissario della Casa Bianca - durante una degustazione di vini italiani a Los Angeles - sono state le note leggermente più aspre del Primitivo di Gioia del Colle - Cantine Chiaromonte. Risultato: l'immediato ordine di ben 720 casse per la cambusa presidenziale, ovvero 4320 bottiglie.

Per cui, se sulla tavola di Barack Obama non mancava il 'Vincotto' del Salento, ad approdare nei menu del "rosso" Donald Trump è la Murgia con una delle sue declinazioni più nobili del Primitivo di Puglia. Ora, se gli eventi saranno consequenziali, alla Daunia non resta che sperare in Oprah Winfrey, per vedere la sua 'Passionata' - col suo carico di identità territoriale - approdare tra le dolcezze senza confini della capitale americana.

Nicola Chiaromonte, patron delle Tenute Chiaromonte, l'azienda agricola di Acquaviva delle Fonti (Ba), rivela a Sonia Gioia (quanto mai in tema con l'evento...): “Ho rischiato un coccolone, ma è stato un attimo, poi ci ho brindato su”. Sono state due le etichette scelte: alquanto diverse per tipologia, struttura, complessità e blasone. Il Mascherone, Primitivo Igt Puglia: “Un vino semplicissimo, - per Nicola Chiaromonte - prodotto da vigneti giovanissimi nel 2016, non invecchiato e facile da bere, appena 13,5 gradi”.

L’altro è un vero e proprio gioiello di famiglia, il Muro Sant’Angelo Contrada Barbatto, Primitivo doc Gioia del Colle: “Una delle etichette che hanno fatto la storia della nostra cantina, prodotta da vigneti ad alberello, che hanno circa 80 anni. Un rosso avvolgente di quasi 17 gradi, super-premiato. Spero che il presidente Donald abbia brindato almeno una volta con il nostro Primitivo”.


(gelormini@affaritaliani.it)