
Una carneficina sotto il solleone di agosto del Gargano. Una vera e propria strage con 4 morti sulla SP 272 nei pressi della stazione ferroviaria di San Marco in Lamis (Fg), tra cui - obiettivo centrale dei killer - il presunto boss Mario Luciano Romito, 50 anni, di Manfredonia, e il cognato, Matteo Di Palma, che gli faceva da autista.

Durante il trasporto in ospedale a San Severo è morto anche uno dei feriti nella sparatoria. L’agguato - un'autentica mattanza - è stato compiuto, secondo un'agenzia ANSA, da persone non ancora identificate, che hanno taravolto con una raffica di colpi le vittime, che viaggiavano, a coppie, in un maggiolone Volkswagen scuro (due uomini di Manfredonia) e in un Fiorino (due uomini di San Marco in Lamis), intorno alle 10 di questa mattina.

Pare che una delle vittime abbia anche tentato di fuggire nella campagna, ma è stata raggiunta e freddata. Era uno dei due contadini uccisi perchè testimoni del duplice omicidio.
Luigi e Aurelio Luciani, rispettivamente di 47 e di 43 anni, erano a bordo del Fiorino nel momento e nel luogo sbagliato. L'agguato è avvenuto a pochissimi chilometri da San Severo e Apricena, altri due Comuni dove recentemente sono avvenuti omicidi a causa della lotta tra clan per la spartizione degli affari illeciti sul territorio. A coordinare le operazioni sul posto, i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia.


"Quello che è accaduto è terribile, non ci sono altre parole per descrivere quello che è successo", ha detto all'ANSA Michele Merla, sindaco di San Marco in Lamis, "C'è nel territorio compreso tra San Marco in Lamis, San Severo e Apricena, tutti comuni poco distanti l'uno dall'altro - aggiunge Merla - una lotta di mala e quello che è avvenuto oggi potrebbe essere, ma non ho alcun elemento e lo sto solo ipotizzando, una scia delle stragi già avvenute di recente sul territorio".
Duro il commento della consigliera M5S, Rosa Barone, presidente della Commissione regionale per il contrasto della criminalità organizzata: "Un urlo di disperazione si alza da questa terra abbandonata e disgraziata. La provincia di Foggia necessita della DIA e della DDA. Non c'è piú tempo. Auguro buon lavoro alle forze dell'ordine e agli inquirenti perché possano far luce al piú presto sugli autori di questi efferati delitti".
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: Minniti e Emiliano a Foggia per il Comitato Sicurezza