Pillole d'Europa
BANDI SU GIOVANI, CONTRAFFAZIONE, SMART CITIES, MIASTENIA, OCULISTICA
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: ci sono i fondi europei ma le nostre regioni come li utilizzeranno? Io ad esempio vivo in Regione Lombardia, grazie Mara Visconti
Risposta: I fondi Next generation EU sono mirati ad una progettualità a lungo termine e il ruolo di Regione Lombardia nel trainare lo sviluppo italiano è primario. Abbiamo chiesto al dott. Gianluca Comazzi, consigliere Regione Lombardia, che ci ha detto: “I progetti che svilupperemo territorialmente saranno al fianco delle necessità dei cittadini e soprattutto con uno sguardo al presente e futuro dei giovani. Abbiamo già assegnato 170 milioni di fondi europei a dodici Comuni lombardi per progetti di coesione sociale e sviluppo sostenibile. In CARLE e in AICCRE siamo sempre attivi. Entro il 30 settembre è aperto un bando per giovani al Comitato europeo delle Regioni. Siamo come Regione molto attivi per i giovani, è aperto anche un bando relativo alla nuova misura di Garanzia Giovani che ha l'obiettivo di accompagnare i NEET (ragazze e ragazzi che non studiano e non lavorano di età compresa dai 15 ai 18 anni fino al compimento dei 19 anni), con al massimo un titolo di licenza media (anche acquisibile durante l’iniziativa presso un Centro Provinciale Istruzione Adulti), nel reinserimento in un percorso formativo finalizzato al rafforzamento delle competenze”.
Domanda: Questo covid 19 ci ha posto dinanzi a grandi riflessioni e so che a livello europeo si sta studiando anche l’impatto psico-sociale, è così? Ludovio Prestin
Risposta: sì ci sono diversi studi scientifici e raccolte di dati europei ed internazionali sull’impatto psico-sociale della pandemia in atto. Inoltre ci sono studi e libri relativi a ciò, come un libro intitolato “Covid e dintorni” di Domenico Mamone e Giampiero Castellotti che riflettono dalle cicatrici emotive alla ricostruzione della socialità. Inoltre ci sono psichiatri come Harry Prosen che si occupa da oltre cinquantanni di questo ambito e che è presidente anche della associazione canadesi degli psichiatri che ha evidenziato come serva una nuova consapevolezza sulla natura umana e una rigenerazione (www.humancondition.com - www.harryprosen.com). Ad esempio i professionisti dei Servizi Clinici Universitari della Sigmund Freud University hanno strutturato un progetto di ricerca atto a monitorare i cambiamenti emotivi di tutti gli individui che sono stati toccati dall’emergenza COVID-19. Ci sono anche degli studi in corso sulle emozioni ai tempi del coronavirus (https://www.stateofmind.it/2020/10/covid-19-impatto-emotivo/. https://www.stateofmind.it/2020/10/emozioni-al-tempo-del-coronavirusi-ricerca/) e progetti di ricerca cofinanziati dalla Commissione europea in merito. In Italia inoltre il Centro di Riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute mentale dell’ISS è stato attivo sin dalle prime fasi della pandemia sia attraverso la partecipazione e la conduzione di studi, sia attraverso indagini valutative dello stato dei servizi disponibili per la popolazione. Ci sono diversi studi anche a cui partecipa la associazione italiana di psicologia (https://www.aipass.org/ricerche-su-aspetti-psicologici-covid-19)
Domanda: sto preparando un dossier sul tema miastenia ci sono degli studi europei che può segnalarmi? Marisa Riccardi
Risposta- sì. Abbiamo chiesto al dott. Renato Mantegazza, presidente della associazione nazionale miastenia (www.miastenia.it) che fa parte con il suo team multidisciplinare di ricercatori di diversi progetti europei e internazionali di ricerca, fa anche parte della rete degli European Reference Network della Commissione europea per le malattie rare e ci ha risposto :Vi è in atto una rivoluzione nelle cure di questa patologia che ha diverse tipologie. I nostri studi sono sempre concentrati su timo e sviluppo dell'autoimmunità e sulla ricerca di terapie innovative personalizzate; ci sono 2 paper che sono usciti: una è una review sulle terapie innovative (Front Neurol. 2020 Sep 2;11:981. doi: 10.3389/fneur.2020.00981. eCollection 2020.) e uno è sulla immunologia molecolare intratimica che spiega un nuovo meccanismo d'azione del cortisone nella miastenia ( Front Immunol doi: 10.3389/fimmu.2020.00142. eCollection 2020.miR-146a in Myasthenia Gravis Thymus Bridges Innate Immunity With Autoimmunity and Is Linked to Therapeutic Effects of Corticosteroids).
Domanda : siamo una associazione e vorremmo fare un progetto di sensibilizzazione contro la contraffazione con le scuole, ci sono per caso dei fondi europei a cui potremmo attingere? Mariella Franchini
Risposta: sì. C’è un bando che cofinanzia progetti rivolti a bambini, giovani e/o insegnanti/futuri insegnanti mediante attività educative in ambienti di apprendimento accademici e non, all’interno o al di fuori dell’ambito scolastico. La scadenza per presentare domanda è il giorno 8 giugno e il link dove può trovare la modulistica per fare domanda è : https://euipo.europa.eu/ohimportal/it/grants-gr-002-21 Si possono ottenere sino a 400mila euro a progetto.
Domanda: Lavoro molto con la mia pmi nel settore creativo in Friuli Venezia Giulia con la Slovenia c’è per caso un bando aperto? Cirillo Pontremoli
Risposta: sì. C’è un bando del progetto DIVA (progetto-diva.b2match.io), co-finanziato nell’ambito del Programma di Cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italia-Slovenia, che intende collegare i settori culturali-creativi e economici per creare un eco-sistema di innovazione, che consenta alle pmi di affrontare i mercati internazionali. E’ ora aperto il bando per la selezione e attuazione di progetti pilota di collaborazione tra pmi e imprese culturali e creative per la realizzazione di nuovi prodotti e servizi. Le proposte progettuali dovranno concentrarsi su prodotti, processi, servizi e strumenti innovativi e originali I progetti selezionati saranno sviluppati con il supporto del DIVA HuB del Friuli Venezia Giulia che faciliterà lo scambio di competenze e l’adozione di processi creativi nelle imprese tradizionali. Per facilitare l’incontro e lo sviluppo di progetti innovativi da candidare al bando nati dalla collaborazione tra PMI e ICC del Friuli Venezia Giulia è disponibile una piattaforma on line gratuita.
Domanda: mi sto occupando dei diritti degli oculisti a livello europeo a chi potrei rivolgermi per avere dei dati ad esempio sulle terapie intravitreali? Nuccio Buratto
Risposta: si può rivolgere alla associazione nazionale degli oculisti ambulatoriali che collabora con la fondazione europea Esaso anche per corsi di aggiornamento e di formazione avanzata e per quanto concerne anche i nuovi profili professionali come i neuroftalmologi. In Italia gli oculisti che lavorano per il sistema sanitario nazionale sono circa seimila tra oculisti ambulatoriali convenzionati interni ed esterni ,liberi professionisti con contratti atipici, oculisti in strutture private convenzionate ,ospedalieri. I liberi professionisti puri sono circa cinquecento. I giovani non gradiscono le convenzioni, ma privilegiano le strutture private convenzionate. Abbiamo chiesto al dott. Danilo Mazzacane, segr. gen dell’associazione GOAL, consigliere AIMO e di SOL che ci ha detto tutelare la professione e i diritti degli oculisti è complesso, proprio per la situazione contrattuale complessa. Un oculista con rapporto di lavoro con il Sistema Sanitario Nazionale può prescrivere gli esami diagnostici e la terapia senza rinviare il paziente dal medico di medicina generale, tranne in alcune regioni che non lo permettono quale ad esempio la Campania. In Italia quindi rispetto agli altri Stati europei la situazione è più complessa per le diversità regionali. E’ attualmente in discussione quale sia la sede idonea per la chirurgia ambulatoriale a bassa intensità. L’avvento di apparecchiature a flusso laminare potrebbe arginare le liste di attesa per la cataratta e convogliare al di fuori della sala operatoria la terapia intravitreale e la piccola chirurgia oftalmologica. Si potrebbe persino di immaginare un impiego dei sistemi a flusso laminare in prossimità sul territorio. In tal modo i pazienti avrebbero migliore accesso alla terapia e si avrebbero un minor numero di ore di lavoro perse da parte degli accompagnatori. Vi sono pochissime strutture oculistiche che già oggi permettono di eseguire per la patologia maculare diagnosi e terapia nella stessa giornata (Ospedale Sacco di Milano ). L’Italia è fanalino di coda in Europa nella cura ad esempio della maculopatia con le iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF per il non tempestivo riconoscimento della malattia e per ritardi nelle terapie dovute all'esiguo numero di centri di cura. Recentemente la regione Lombardia con la DGR XI/1986 del 23 luglio 2019 ha abbassato la somma rimborsata per i farmaci utilizzati on label equiparandola al costo della preparazione galenica del farmaco Bevacizumab presso le farmacie ospedaliere. E’ una strada che seppur non in maniera così drastica viene suggerita anche da Direzioni di Sanità di altre regioni. E’ evidente come i costi per le terapie delle maculopatie, ci ha detto il dott Alberto Piatti
Responsabile branca specialistica di oculistica ASL TO 5, consigliere di Goal, stiano raggiungendo livelli di burn out. I provvedimenti restrittivi non portano molto lontano, soprattutto quando limitano la libertà prescrittiva del medico, accentuandone la responsabilità e proponendo l’off label solo per ragioni economiche ( in realtà l’off label ha ben altre e nobili origini essendo nato per utilizzare farmaci innovativi…). Goal propone invece di migliorare i regimi terapeutici attualmente in vigore , con accurata appropriatezza . Le strutture che effettuano terapia iniettiva dovrebbero dotarsi di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali ( PDTA) che seguono il paziente dalla diagnosi precoce alle terapie e poi nel follow up.
Domanda: si parla tanto di smart cities ma ci sono dei fondi europei per aiutare le città a fare scelte sostenibili nei trasporti, nei servizi ? Vincenzo Cappone
Risposta: sì ci sono i fondi delle UIA che cofinanziano progetti innovativi urbani, ci sono fondi per progetti di ricerca sulle smart cities con il programma Horizon 2020 e aHorizon Europe, ci sono fondi per settori di intervento (es. ambiente, mobilità, gestione rifiuti, economia circolare) e poi ci sono premi. Ad esempio entro il 16 giugno ci si può candidare per il premio della Commissione europea della terza edizione “Capitale europea del turismo smart”, che anche quest’anno incoronerà due città europee capaci di distinguersi per accessibilità, sostenibilità e digitalizzazione e per l’attenzione al patrimonio culturale e alla creatività. E’ rivolto alle città dell’UE di almeno 100mila abitanti degli Stati partecipanti al programma. La prima edizione, ha eletto come capitali europee 2019 del turismo smart Helsinki e Lione e l’edizione 2020 le città di Malaga e Göteborg (smart-tourism-capital.ec.europa.eu)