Pillole d'Europa
ESA E INQUINAMENTO NELLO SPAZIO, FONDI E PREMI PER AGROALIMENTARE
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
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Supercomputer Leonardo, ospitato presso il Cineca
di Cinzia Boschiero
Domanda: ci sono delle attività e normative europee o internazionali per non inquinare lo Spazio con detriti? Rossella Gualandris
Risposta: sì, si sta cercando di trovare un accordo e si studiano innovazioni tecnologiche per questo problema importante in quanto è interesse di tutti farlo. L'Inter-Agency Space Debris Coordination Committee (IADC) è un forum internazionale di agenzie spaziali, entità governative o intergovernative autorizzate per il coordinamento delle attività relative alle problematiche dei detriti naturali e di origine umana nello spazio. Lo scopo principale dell'IADC è scambiare informazioni sulle attività di ricerca sui detriti spaziali tra le agenzie spaziali membri, facilitare le opportunità di cooperazione nella ricerca sui detriti spaziali, rivedere i progressi delle attività di cooperazione in corso e identificare opzioni di mitigazione dei detriti. Uno dei suoi sforzi è quello di raccomandare linee guida per la mitigazione dei detriti, con un’enfasi sull’efficacia dei costi, che possono essere prese in considerazione durante la pianificazione, la progettazione e il funzionamento dei veicoli spaziali e dei veicoli di lancio al fine di ridurre al minimo o eliminare la generazione di detriti durante e dopo le missioni. Questo documento fornisce linee guida per la riduzione dei detriti, sviluppate tramite consenso all'interno dell'IADC. Membri dell'IADC sono l'Agenzia spaziale italiana (ASI), il Centre National d'Etudes Spatiales (CNES), la China National Space Administration (CNSA), l'Agenzia spaziale canadese (CSA), il Centro aerospaziale tedesco (DLR), l'Agenzia spaziale europea (ESA), l'Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (ISRO), la Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA), il Korea Aerospace Research Institute (KARI), la National Aeronautics and Space Administration (NASA), la Russian State Space Corporation (ROSCOSMOS), l'Agenzia spaziale statale dell'Ucraina (SSAU) e l'Agenzia spaziale del Regno Unito (UKSA). All’epoca in cui il Comitato delle Nazioni Unite sugli usi pacifici dello spazio extra-atmosferico (UN COPUOS) pubblicò il suo rapporto tecnico sui detriti spaziali nel 1999, era opinione comune che i detriti spaziali prodotti dall’uomo rappresentassero un rischio limitato per i normali veicoli spaziali robotici nell’orbita terrestre, ma la popolazione dei detriti era già in crescita. Da allora la probabilità di collisioni, di incidenti, di danni agli stessi satelliti a causa dei detriti e alla Terra stessa è aumentata. È ormai diventata pratica comune considerare il rischio di collisione con i detriti spaziali nella pianificazione di una missione. Pertanto, l’attuazione di misure di mitigazione dei detriti oggi rappresenta ancora un passo prudente e necessario verso la preservazione dell’ambiente spaziale per le generazioni future. Diverse organizzazioni nazionali e internazionali delle nazioni che viaggiano nello spazio hanno stabilito standard o manuali di mitigazione dei detriti spaziali per promuovere gli sforzi per affrontare i problemi dei detriti spaziali. I contenuti di questi standard e manuali possono essere leggermente diversi gli uni dagli altri, ma i loro principi fondamentali sono gli stessi: prevenire disgregazioni in orbita esplosive e collisionali; rimozione dei veicoli spaziali e degli stadi orbitali che hanno raggiunto la fine delle loro operazioni di missione dalle regioni orbitali utili e densamente popolate; limitare gli oggetti rilasciati durante le normali operazioni. Le linee guida IADC si basano su questi principi comuni e sono state concordate per consenso tra le agenzie membri della IADC. Se ha discusso anche la Sottocommissione scientifica e tecnica nella sua Sessantaduesima sessione tenutasi di recente a Vienna dal 3 al 14 febbraio 2025, aggiornando i dati.
Sono diversi anche i progetti di ricerca quali il progetto REDSHIFT, finanziato dall’Unione Europea, per sviluppare nuove linee guida per la mitigazione dei detriti spaziali e uno strumento basato sul web per proteggere le persone dalla caduta di oggetti spaziali; progetto conclusosi nel dicembre 2018, a cui ha partecipato anche l’Italia e che era coperto da fondi europei per un ammontare totale di tre milioni e 230.295 euro.
Il progetto REMOVEDEBRIS ha dimostrato l’utilità di nuove tecnologie in tre ambiti principali eseguendo dimostrazioni in orbita: tecnologie di cattura come reti e arpioni; tecnologie di deorbitazione come la propulsione elettrica e l'aumento della resistenza; tecnologie operative di prossimità basate sulla navigazione basata sulla visione attraverso una serie di operazioni e nanosatelliti espulsi, catturati nuovamente, ispezionati e deorbitati. Conclusosi nel 2019 questo progetto aveva un budget di 15 milioni e 321 258,79 euro. L’ESA è molto attiva in questo ambito e VISDOMS (Verification of In-Situ Debris Optical Monitoring from Space) con il suo componente ottico basato sullo spazio (SBOC) ha l'obiettivo primario della missione di dimostrare il monitoraggio statistico del sottocatalogo, piccoli oggetti fino a un millimetro di diametro nell'orbita terrestre bassa e oltre. L'obiettivo secondario è dimostrare la sorveglianza geostazionaria dai satelliti nell'orbita terrestre bassa. La missione DRACO (Destructiva Re-entry Assessment Container Object) è, ad esempio, un esperimento di rientro dei detriti il cui obiettivo principale è misurare la rottura rappresentativa di un veicolo spaziale nell'ambiente spaziale con una piccola piattaforma e dimostrare applicazioni di sicurezza di rientro prototipate. Un esperimento di volo dedicato riduce le incertezze nei processi di disgregazione e morte. La fisica del processo distruttivo di disgregazione dei grandi oggetti spaziali nell’atmosfera terrestre è finora poco conosciuta. La sperimentazione a terra è di dimensioni limitate e non pienamente rappresentativa. Mentre le osservazioni remote e in situ vanno oltre le rudimentali capacità predittive. L'esperimento DRACO trasmetterà i dati direttamente e sarà la prima dimostrazione al mondo di un processo di disgregazione controllata per estrapolare i test a terra al volo.
Domanda: siamo piccoli imprenditori agricoli molto innovativi per la produzione biologica, non c’è per caso un premio europeo a cui potremmo partecipare per presentare il nostro lavoro? Mirko Faranda
Risposta: sì, potete candidarvi sino al 27 aprile alla edizione 2025 del “Premio dell’Unione Europea per la produzione biologica” nel quadro del Piano d'azione per lo sviluppo della produzione biologica europea. Questo riconoscimento europeo dal 2022 evidenzia l’impegno e i risultati ottenuti dei diversi attori che operano lungo la catena del valore del biologico. Il premio quest’anno prevede sei categorie di selezione e sette premi relative ai diversi attori lungo la catena del valore del biologico che abbiano sviluppato un progetto eccellente, innovativo, sostenibile e replicabile che ha prodotto un reale valore aggiunto per la produzione e il consumo di prodotti biologici. I premi sono organizzati congiuntamente dalla Commissione europea, assieme al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni europeo, a COPA-COGECA e a IFOAM Organics Europe.
Domanda: ci sono fondi europei per le TEA e chi le osteggia? A cosa servono i supercomputer per l'agricoltura? Milena Dasco
Risposta: le osteggiano le persone che non approfondiscono i dati scientifici; sono a favore delle sperimentazioni TEA realtà quali Assosementi, Cia-Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Confcooperative Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare, Federchimica Assobiotec e Cibo per la Mente firmatari di un “Manifesto per la promozione delle TEA per il sostegno al Made in Italy” in cui sottolineavano: ”Questi strumenti rappresentano una necessità impellente per andare nella direzione di produzioni più sostenibili sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista della tutela dell'ambiente”. L’Italia e l’Unione Europea hanno perso milioni di euro a causa dei raccolti distrutti dal cambiamento climatico e i consumatori pagano di tasca loro l’aumento dei prezzi del cibo, aveva spiegato Giuseppe Carli, vicepresidente di Assosementi e, anche per questo motivo, chiedevano di poter aver accesso a questa innovazione, che permetterà di raggiungere risultati straordinari in tempi notevolmente inferiori a quelli oggi necessari. Tuttavia l’ignoranza regna sovrana è sta aumentando in modo vertiginoso, lo testimoniano gli atti vandalici avvenuti anche di recente in Italia ( ad esempio nel Valpollicella, in provincia di Verona nel vigneto sperimentale di San Floriano e in precedenza a Mezzana Bigli, nel Pavese, in cui è stato distrutto un campo sperimentale di riso Tea realizzato dall’Università di Milano) contro le Tecniche di Evoluzione Assistita, contro le sperimentazioni di queste nuove biotecnologie non transgeniche molto utili sia per gli agricoltori che per i consumatori. I fondi e le normative europee consentiranno lo sviluppo di varietà vegetali migliorate che garantiranno rese più elevate, saranno resistenti al clima o richiederanno meno fertilizzanti e pesticidi. Le piante Ngt 1 rappresentano delle varietà che possono essere ottenute tramite gli incroci tradizionali o che potrebbero nascere spontaneamente in natura, di fatto seguono le stesse regole che oggi valgono per le varietà tradizionali. Mentre le Ngt 2, che prevedono un intervento più esteso sul patrimonio genetico della pianta e quindi difficilmente potrebbero selezionarsi spontaneamente in natura, sono invece soggette alla vecchia normativa sugli Ogm.
Potrà essere utile anche il supercomputer Leonardo, ospitato presso il Cineca al Tecnopolo Manifatture di Bologna. Si tratta di una infrastruttura all’avanguardia per il futuro della ricerca e dell’industria in diversi settori. Il supercomputer LEONARDO rappresenta una delle infrastrutture di calcolo più potenti al mondo, colloca l’Italia ai vertici dell’HPC europeo e globale. Questa piattaforma fa parte della rete EuroHPC Joint Undertaking, ha una capacità di calcolo di quintilioni di operazioni al secondo, ponendosi come strumento strategico per affrontare sfide cruciali in ambiti come la simulazione climatica, l’intelligenza artificiale, la medicina personalizzata e la ricerca industriale. Le previsioni meteorologiche infatti sono cruciali per molti settori, tra cui la gestione dell’agricoltura e l’ecologia, la produzione di energia e la prevenzione delle catastrofi naturali. Negli ultimi anni, in particolare nel 2023, gli studi con l'Intelligenza artificiale e i big data supportati da tecniche avanzate di deep learning, si sono rivoluzionati questo campo, forniscono risultati più rapidi.
Il progetto “The AI General Circulation Model (AIGCM)” ad esempio mira a sviluppare una Proof-of-Concept
(POC) per un modello meteorologico italiano basato sul deep learning, che consente previsioni meteorologiche orarie e getta le basi per lo sviluppo di modelli previsionali per la produzione di energia
e la domanda da fonti rinnovabili. Progetti e ricerche grazie ai computer quantistici che si stanno sviluppando poi consentiranno informazioni su vegetazione, suolo, patogeni e su qualsiasi fattore si pensi possa, di volta in volta, influire sulle coltivazioni., Ciò significa poter ottimizzare i sistemi di agricoltura di precisione, gestire meglio l'acqua, adattarsi efficacemente agli eventi estremi, migilorare le coltivazioni.