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Salario minimo, la linea Meloni piace all'Ue: "non per legge, ma per CCNL"

di redazione politica

La linea del governo di Giorgia Meloni piace all'Unione europea, che invita a utilizzare lo strumento della contrattazione collettiva

Salario minimo, Bruxelles parla chiaro: "Importa raggiungere l'obiettivo". E sposa la linea del governo Meloni ... 

Nonostante il gran dibattere tra le forze politiche italiane riguardo all’opportunità di introdurre il salario minimo, da Bruxelles arrivano direttive chiare, e la linea espressa è chiaramente a favore di quella adottata fino ad ora dal Governo italiano.
Non importa come, l’importante è “portare a casa” il risultato
. In quest’ottica, ad essere rilevante non è tanto lo strumento, quanto l’obiettivo di promuovere l’aumento della contrattazione collettiva, affinché copra almeno l’80% dei lavoratori, come vuole la direttiva europea approvata lo scorso ottobre, che l’Italia dovrà recepire inderogabilmente entro novembre 2024.

In buona sostanza, fanno sapere dai piani alti della Commissione, la nuova direttiva Ue non obbliga gli  Stati a ''introdurre salari minimi legali né fissa un livello salariale minimo comune'' perché ''la protezione del salario minimo può essere fornita anche attraverso contratti collettivi'' ma ''in tali  casi, il progresso è essenziale per raggiungere livelli più elevati  di copertura della contrattazione collettiva e garantire così la  protezione del salario minimo al maggior numero possibile di  lavoratori''.

La posizione dell'Ue, peraltro, è la medesima assunta dal Consiglio Nazionale dell'ordine dei Consulenti del Lavoro.

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''Tutti gli Stati membri - spiega la Commissione europea - compresi quelli con tutela del salario minimo garantita esclusivamente da  contratti collettivi, come avviene attualmente in Italia, dovranno  adottare misure per facilitare l'esercizio del diritto alla contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari e aumentare  ulteriormente la copertura della contrattazione collettiva, in particolare sostenendo la capacità delle parti sociali, incoraggiando trattative costruttive, significative e informate sui salari, proteggendo i lavoratori e i rappresentanti sindacali contro eventuali conseguenze negative della loro partecipazione alla  contrattazione collettiva sui salari e tutelando i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro contro qualsiasi atto di  interferenza reciproca''.