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Antonio Conte: "Dito medio ad Andrea Agnelli? Non mi pento perché lui...."

di Redazione

Antonio Conte a Belve da Francesca Fagnani: dal sogno di tornare alla Juventus ai ricordi da calciatore bianconero e... Le parole dell'allenatore

Antonio Conte: "Dito medio ad Andrea Agnelli? Non mi pento perché lui....". Le parole a Belve da Francesca Fagnani

"Il dito medio a Andrea Agnelli? È stata una reazione ad una situazione in cui mi è stato mancato di rispetto ed educazione, ad una serie di insulti. Non mi pento perché dalla parte opposta non c’era pentimento", le parole di Antonio Conte nella lunga intervista a Belve su Rai2, il programma di Francesca Fagnani. L'episodio avvenne in un Juventus-Inter di Coppa Italia nel febbraio del 2021. L'ex allenatore bianconero sottolinea: "Poi ci siamo chiariti"

Antonio Conte e il dito medio ad Andrea Agnelli. Il video

Antonio Conte sul sogno di tornare alla Juventus

"L’addio più sofferto? Mi sono pentito di più alla Juventus, dopo tre anni ho deciso di andare via", ha spiegato Antonio Conte a Francesca Fagnani. Sulla possibilità di un ritorno in bianconero, l'allenatore salentino spiega: "All’estero apprezzi il nostro Paese, vedremo le occasioni che ci saranno. Il sogno lo tengo per me, i matrimoni si fanno sempre in due per allenare o tornare in una squadra". "La Juve è sempre stata la squadra da battere e odiare, allenarla non porta simpatie perché hai tutta l’Italia contro", le sue parole a Belve.

Antonio Conte a Belve: "Sono un po' permaloso, impulsivo e schietto"

”Cerco di non pensare al calcio quando sono a casa ma il lavoro te lo porti anche lì. Io diplomatico? Odio non essere diretto e le persone non dirette, poi sono un po’ permaloso”, dice Antonio Conte a Francesca Fagnani. E ancora: “Accetti il mio modo di essere se mi prendi, la mia idea, con i suoi pregi e difetti. Poi io sono una persona schietta ma anche molto impulsiva. Le mie reazioni sono chiarificatrici. Poi sono un po’ impaziente. Per vincere gli altri, devono buttare il sangue”. L'ex allenatore di Juventus e Inter aggiunge: “Io sono esigente con me stesso e gli altri. Sono feroce perché odio perdere. Io sono un leader riconosciuto, in ogni squadra che vado è stato così. Sono nato per fare questo”.

Antonio Conte si dà il voto da calciatore e allenatore

“Otto da calciatore (anche come fisico attuale), 8,5 da allenatore, sono ancora giovane, posso alzarlo con il resto della carriera”, spiega Antonio Conte a Belve. “Da giocatore mi mancava il talento, cosa che da allenatore ho”.

Antonio Conte, le sconfitte e le vittorie

Antonio Conte sulle sconfitte: “La vivo come un lutto per 36/48 ore, ecco perché la vivo da solitario. Mi sento male fisicamente però cerco di capire le motivazioni. L’importante è avere la forza, la rabbia di reagire alla sconfitta, a una disgrazia momentanea”, dice a Belve. Sulle vittorie invece: Il tempo della gioia è minore, appena finita la partita c’è benessere e soddisfazione. Te la godi la sera poi riparti e pensi alla prossima partita. Mi riempio di gioia all’inizio, poi metabolizzo”.

Antonio Conte e l'esordio alla Juventus da calciatore

“Davo del voi a Schillaci e Baggio, per profondo rispetto. Quel momento mi sembrava tutto più grande. Mi sentivo inadeguato, lo pagai il primo anno - racconta Antonio Conte a Belve - Poi mi sbloccai con le unghie e con i denti”.

Antonio Conte su Mourinho e Mancini in Arabia Saudita

“Mourinho è un vincente, ho profonda stima e rispetto della sua persona. La vicenda in Premier League? Avevo festeggiato con i miei tifosi, nella mia panchina. Non pensavo ad altro. Ci siamo sempre detti quello che pensavamo, poi ci siamo stretti la mano una volta incontrati. In Inghilterra c’è stato un periodo molto focoso tra di noi, ora è tutto a posto. Non ricordo bene se gli dissi ‘Vediamoci nel mio ufficio’. Può essere l’abbia detta. Ma io sono così, io vengo dalla strada, non se lo dimentichi mai", le parole di Antonio Cotne a Francesca Fagnani a Belve. Su Mancini ct dell'Arabia Saudita: "Non voglio entrare nella sua vicenda ma le posso dire che, stando ai giornali, l’Arabia avrebbe fatto un’offerta a Mancini come ad altri e mi ci metto anche io. Io ho rifiutato. Avrei fatto come Mancini? Lui ha fatto la storia vincendo gli Europei, poi c’è stata la mancata partecipazione ai Mondiali… Forse sarei andato via anch’io".

Antonio Conte a Belve: "I capelli? Sono stato a Toronto per il trapianto e abbiamo vinto anche lì. Sexy? Mia moglie dice che..."

"Mourinho piace alle donne e io? Non lo so. Mi trovano forse interessante. Sexy? Mia moglie dice che le amiche quando mi vedono in panchina trasferisco qualcosa di passionale che viene apprezzato. Se mi piaccio fisicamente? Sì. Avendo 54 anni mi do un otto. Posso fare di più. La parte che mi piace di più del mio aspetto sono gli occhi. Azzurri e risaltano - racconta Antonio Conte a Francesca Fagnani nell'intervista a Belve - Quello che non mi piaceva sono intervenuto, i capelli. Mai avuto il parrucchino. Sono stato a Toronto per il trapianto e ho avuto la fortuna di trovare un medico che aveva curato un amico, era una cosa che non mi piaceva e abbiamo vinto anche là.