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Bologna forte non solo sul campo. "Mihajlovic pagato anche dopo la sua morte"
Arianna, la moglie di Sinisa, svela un retroscena sullo stipendio del marito: un nobile gesto della società di Saputo
Arianna Mihajlovic e gli ultimi momenti di Sinisa. Il litigio e poi il chiarimento con Mancini
Il Bologna di Thiago Motta sta facendo una grande stagione, i rossoblù sono addirittura in lotta per andare in Champions League. Ma la società guidata da Saputo non è forte solo sul campo ma anche fuori. A rivelarlo è la moglie di Sinisa Mihajlovic Arianna, che racconta un retroscena inedito sullo stipendio del marito che era sotto contratto con il club emiliano. "Hanno continuato a pagarlo anche dopo la sua morte, fino alla scadenza dell'accordo firmato". Ora Arianna passa le giornate cercando "di non stare a casa, non ci riesco, troppa memoria, almeno per adesso. Vedo le mie amiche, mi occupo degli affari che gestiva Sinisa, poi - dice a Il Messaggero - ho dei momenti di crisi da cui esco con l’aiuto dei miei figli. Un giorno Nicolas, il più piccolo, mi ha chiesto di fare l’albero di Natale. Da sola non ce l’avrei mai fatta. Ora è ancora al centro della sala e non riesco a smontarlo".
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Arianna racconta che tra Sinisa e Roberto Mancini c’è stato un momento di turbolenza: "Vicende personali, forse incomprensioni, certamente chiarite con velocità. Negli ultimi giorni di vita, - prosegue Arianna a Il Messaggero - Sinisa mi aveva detto che Roberto era nel suo cuore come altri tre o quattro suoi amici. Lui non è mai mancato accanto a noi quando la morte si stava avvicinando". Dice che i figli sapevano tutto della malattia del padre: "Dopo la ricaduta, la situazione si è aggravata e quando i medici non ci hanno dato più speranze io mi sono confrontata con i miei cinque figli. Tutti insieme abbiamo deciso di non procurare un altro dolore a Sinisa. Oggi, un po’, questo pensiero ci tormenta: lo abbiamo tradito oppure amato, nascondendo la verità? Ancora non l’ho capito".