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Miracolo Usain Bolt, re dei 100 metri

L'uomo più veloce del mondo è ancora Usain Bolt. A capo di una stagione non facile il giamaicano ritrova lo smalto dei giorni migliori vincendo l'oro ai mondiali di Pechino. In una finale attesissima per le difficoltà incontrate finora dal detentore del record del mondo, Bolt si è imposto in 9''79 battendo Justin Gatlin. Lo statunitense, che partiva con i favori del pronostico (suo il miglior crono in stagione, 9''74), ha chiuso al secondo posto con il tempo di 9''80. Terzo posto ex aequo per il canadese Andre De Grasse e per l'americano Travyon Bromell (9''92).

"E' stata una stagione lunga, ritornavo da infortuni e volevo essere veloce. L'ho fatto qui, sono ancora il vincitore" ha detto Bolt che ha ricevuto i complimenti di Gatlin. "Mi sento bene, sono contento di essere qui rappresentare per il mio paese. Volevo vincere ma Usain è stato grande".

Grazie a questa vittoria Bolt diventa l'atleta più medagliato (11 podi, uno in più di Carl Lewis) e con più titoli (9) nella storia dei mondiali. In grande difficoltà in semifinale il giamaicano ha ritrovato nel momento più importante la sua falcata per battere Gatlin. I due si troveranno di fronte martedì per le batterie dei 200 metri.

MARTELLO, BIS PER FAJDEK - Il re del lancio del martello è sempre Pawel Fajdek. Il 26enne polacco, vincitore nel 2013 a Mosca, si è confermato campione del mondo lanciando due volte oltre gli 80 metri, vincendo con la misura di 80,88. Argento per Dilshod Nazarov (Tagikistan, 78,55), Polonia protagonista anche con Wojciech Nowicki (anche lui 78,55), medaglia di bronzo.
 
LE ALTRE MEDAGLIE - Joe Kovacs ha ottenuto l'oro nel getto del peso ai. Lo statunitense, con la distanza di 21,93, ha preceduto il tedesco David Storl (21,74) e il giamaicano O'Dayne Richards, sorprendente bronzo con 21,69. Per quanto riguarda le donne, Jessica Ennis-Hill ha vinto la medaglia d'oro dell'eptathlon. La britannica, olimpionica di Londra 2012, si è classificata prima davanti alla canadese Brianne Theisen-Eaton (argento) e la lettone Laura Ikauniece-Admidina (bronzo).