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Caso Roma, Pallotta: “Ho sbagliato, ma non cederò il club". Lettera ai tifosi

Caso Roma, Pallotta: “Ho sbagliato, ma non cederò il club. Nessuna guerra De Rossi-Totti”

La verità di James Pallotta. 

Dopo la indiscrezioni sulla Roma pubblicate ieri da Repubblica, il presidente del club giallorosso pubblica sul sito della società una lettera in cui racconta tutti gli episodi degli ultimi mesi, culminati col mancato rinnovo del contratto al capitano De Rossi. "Che mi crediate o meno, e so che alcuni di voi sono pronti a non prendere in considerazione nulla di ciò che dirò, non penso ci sia stato nessuno, in Società, più deluso, più depresso e più arrabbiato di me per come sono andate le cose alla Roma negli ultimi diciotto mesi", scrive il patron giallorosso. Pallotta riconosce che sono stati commessi degli errori "uno di questi si è rivelato molto grave a livello sportivo" e spiega che la società "sta lavorando duramente per riorganizzare alcune aree del club, che probabilmente avrebbero dovuto essere prese in esame prima, e per risolvere alcuni problemi, che solo di recente sono giunti alla mia attenzione".

"Abbiamo investito nella squadra e, indipendentemente da ciò che qualcuno può pensare, i numeri e i fatti parlano da soli. Con i miei investitori, ho versato centinaia di milioni di euro e ho già speso probabilmente quasi 90 milioni di euro in un progetto per lo stadio che avrebbe dovuto essere approvato anni fa - precisa - uno stadio che assicurerebbe benefici alla Roma, alla città e al calcio italiano. L'ho già detto un milione di volte: se vogliamo competere con i maggiori club europei, abbiamo bisogno dello stadio".

"Se qualcuno pensa che io sia interessato solo a fare soldi con la Roma, non potrebbe commettere errore peggiore - scrive ancora - non ho mai preso uno stipendio. Non ho mai tirato fuori un soldo dalla squadra. Non ricavo nulla dalle cessioni dei giocatori. Non guadagno niente dalle vendite delle maglie da gioco. Non prendo un centesimo. E se la squadra varrà molto di più in futuro, la mia vita non cambierà neanche in minima parte. Sono stato un uomo fortunato e guidato dalla provvidenza. La mia vita non cambierà accumulando più denaro", spiega Pallotta.

"Stiamo lavorando attentamente - si legge nella lettera - per ingaggiare persone di talento, che ci aiuteranno a riportare la Roma dove deve stare: ovvero a giocare sui più grandi palcoscenici, a competere per i trofei e a rendere orgogliosi i nostri tifosi" perché, aggiunge l'imprenditore americano, "il motivo per cui sono qui è vincere trofei, allestire una squadra e creare un’atmosfera che rendano ovunque orgogliosi i tifosi della Roma".

"L’ultima stagione - ammette - è stata un completo disastro, ma allo stesso tempo mi risulta difficile accettare l’argomentazione secondo la quale non avremmo provato ad andare oltre i nostri limiti con le risorse che avevamo a disposizione".
Nella lettera il presidente analizza punto per punto "l'articolo pubblicato giovedì su Repubblica" e rivela di aver "letto alcuni passaggi quando mi sono svegliato alle 5 di ieri mattina e li ho definiti 'cazzate'. Dopo aver letto tutto il servizio, e dopo aver sostenuto una lunga e assai dettagliata conversazione con uno degli estensori del pezzo" ammette che "alcune parti siano vere e altre parti chiaramente non corrette. Mea culpa".

Secondo Pallotta "alcuni aspetti di questo articolo hanno messo in cattiva luce Daniele De Rossi: non è giusto, perché Daniele per diciotto anni è stato un guerriero per la Roma. Lui merita rispetto e io l’ho sempre rispettato. Potremmo aver avuto qualche divergenza di opinione su come si è chiusa la sua carriera da giocatore della Roma, ma non intendo affrontare questo aspetto pubblicamente. Questo resta tra me e Daniele". Il presidente del club giallorosso riconosce che De Rossi era turbato per il fatto che qualcuno fosse stato acquistato per giocare nella sua posizione, ma specifica che ciò è dipeso dal fatto che il giorno precedente gli era stato detto da Monchi che non avremmo preso nessuno che potenzialmente avrebbe giocato davanti a lui nello stesso ruolo. Pertanto gli è stata detta una bugia e il giorno seguente la sua reazione emotiva è stata quella che è stata. 

Il giorno dopo ancora è tornato sui suoi passi e ha detto: 'Mi dispiace per il mio sfogo'". Il patron giallorosso aggiunge poi che il passaggio "secondo il quale Daniele avrebbe preso posizione perché Eusebio Di Francesco fosse esonerato, sulla base di tutte le conversazioni che ho intrattenuto con lui, è falso al 100%. Infatti a dodici partite dalla fine del campionato ho avuto una conversazione telefonica con Daniele, che mi ha personalmente chiesto di continuare con lo stesso allenatore fino al termine della stagione. Quindi, se qualcuno sta insinuando che lui chiedesse l’esonero di Di Francesco, questo non potrebbe essere più lontano dalla verità".

"Il mio errore  - riconosce - è stato questo: a dicembre avrei voluto operare dei cambiamenti su tutta la linea nell’area sportiva e nella sfera della preparazione atletica ma sono stato convinto a non farlo. Avrei dovuto fare i cambiamenti quando pensavo che fosse giusto farli e quell'indecisione, forse, ci è costata un posto in Champions League".
Altro passaggio delicato della lettera ai tifosi è quello relativo al rapporto Totti-De Rossi. "Ho sempre avuto scambi costruttivi con Daniele riguardo lo spogliatoio, i giocatori, le cose da migliorare; e lo stesso vale per Francesco Totti.

Dire che due ragazzi, con alle spalle una relazione speciale per venti anni, siano in guerra non ha senso. Sono stati in disaccordo? Mio Dio, spero di sì. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è essere circondati da yes man. Ieri, a proposito, sono stato testimone di quanto stia proseguendo la maturazione di Francesco come dirigente. La sua maturità, le sue intuizioni e la sua competenza, nel confronto con me e con Guido riguardo un potenziale candidato alla panchina, sono state più utili dei consigli di chiunque altro. "Leggo continuamente cose negative su di me e su quello che stiamo cercando di fare a Roma - conclude - e, a essere onesto, sono deluso se molti tifosi non si rendono conto di quanto io tenga, con passione e coinvolgimento emotivo, a questo club".