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Derby/ Inter-Milan, risolve Guarin. Nerazzurri in vetta. Pagelle

di Lorenzo Lamperti
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L'Inter traballa, soffre, si contraddice. Ma vince. Anche e soprattutto. Il Milan svolge meglio il suo compito ma quando deve sparigliare le carte Balotelli è costretto a recitare da solo. Doveva essere il derby del rilancio del calcio milanese e per certi versi lo è stato. L'esibizione alla Scala del Calcio è stata meno stonata rispetto agli ultimi anni bui dominati dai vari Seedorf, Inzaghi, Mazzarri. Gli amici nemici Mancini e Mihajilovic hanno presentato due squadre con ambizioni di risultato e di gioco. I rossoneri l'hanno preparata meglio. Sornioni e pronti a ripartire a mille all'ora sfruttando la velocità di Bacca e Luiz Adriano. I nerazzurri l'hanno portata a casa perché hanno maggiore talento davanti e, soprattutto, in mezzo al campo.

LA CRONACA - Rossoneri raccolti e pronti ad allungarsi come un cobra. Nerazzurri legnosi con difesa altissima e soprattutto poco mobile. Nei primi 16 minuti il Milan fa nettamente meglio. Luiz Adriano si ritrova tre volte in condizione di fare male, ma Handanovic prima e Juan Jesus poi gli dicono di no rimediando agli errori di Murillo e Medel. In mezzo, solo una rasoiata di Jovetic fuori di poco. Per tutto il primo tempo comunque il Milan dà l'idea di essere più squadra, di avere più un'idea di gioco. L'Inter è troppo sfilacciata, Perisic trequartista è spaesato, Kondogbia e Guarin sono confusionari, Icardi non la vede praticamente mai. Sul gong della prima frazione però il centravanti argentino si ritrova solo davanti a Lopez, fallendo un'ottima chance. Nella ripresa l'Inter parte meglio ma Jovetic spreca malamente un due contro uno dopo un rinvio errato di Lopez. Al 12' lo strappo decisivo con Guarin che avanza, si accentra e col sinistro batte in diagonale il portiere rossonero. Da qui in avanti si evidenziano tutti i limiti del Milan che, pur conducendo la partita e provandoci fino alla fine, si affida solo al talento (e alle bizze) di Balotelli per provare a riacciuffare il risultato. Ma il centrocampo fatica da morire quando deve fare gioco e la carenza di talento che aveva attanagliato la mediana di Inzaghi è ancora tutta lì. L'ingresso di Telles per un ottimo Juan Jesus indebolisce il fianco sinistro dell'Inter che infatti è lì che soffre maggiormente. Balotelli coglie un palo esterno al 32' e poi scalda i guantoni di Handanovic con un bolide su punizione. L'Inter sa soffrire grazie anche alla guida di due condottieri come Medel e Melo (sarà davvero dura farne a meno per Mancini). Il risultato non si schioda più. E la sensazione è che il Milan possa fare un buon campionato ma che sia questo o poco più. Tanti invece i margini di crescita per un'Inter che continua comunque a vincere senza entusiasmare. Buon segno.

LE PAGELLE

Top

JUAN JESUS 7. Terzino adattato, è a sorpresa il migliore della sua retroguardia per tutto il primo tempo. Rimedia più di una volta alle amnesie di Murillo, poi sale in cattedra Medel e lui torna a fare (bene) il suo. Propositivo anche in fase offensiva. Peccato per l'infortunio che lo costringe a uscire a metà ripresa.

MELO 7,5. Forse ora qualcuno ha cominciato a capire perché Mancini l'ha voluto così tanto. Il leader davanti alla difesa che mancava a questa squadra. Si installa lì in mezzo e non fa passare nulla dalle sue parti. Qualità anche in fase di appoggio. Acquisto fondamentale.

JOVETIC 6,5. Il suo primo tempo è notevole. L'Inter è piatta, lui la scuote con le sue continue accelerazioni. L'unico a mettere i brividi a Diego Lopez. Classe a quantità industriale, se regge fisicamente farà la differenza.

KUCKA 6,5. Simbolo della partita del Milan. Lotta, corre, fa tanta sostanza. Il problema è che intorno a lui manca qualità.

LUIZ ADRIANO 6,5. E' vero, in quelle tre occasioni che ha avuto poteva fare qualcosa di meglio ma è un vera spina nel fianco per la difesa interista. Sa quando partire in profondità e quando venire incontro. Bravo anche nella fase difensiva. Ottimo giocatore.

BALOTELLI 6,5. Nota lieta della serata rossonera. Entra con grande voglia, sfiora il gol e crea occasioni. Uno come lui in Italia può spaccare le partite.

Flop

MURILLO 5,5. Sbaglia tantissimo. Nel primo tempo prima lancia Luiz Adriano verso la porta, poi qualche altro svarione e imprecisioni nel far ripartire l'azione. Si riscatta nella ripresa ma deve crescere ancora molto.

PERISIC 5. Spaesato. Da trequartista non riesce a dare fondo alla sua migliore qualità, la corsa. La cosa migliore della sua gara la fa quando si sposta a sinistra e crossa per la testa di Icardi. Mancini deve rivedere molte cose lì davanti.

HONDA 5. Siamo sicuri che è lui la soluzione migliore per fare il trequartista del Milan?

BACCA 5. Inizia bene mandando in porta Luiz Adriano, poi sparisce dal campo.

LE PAROLE DEL DOPO GARA

MANCINI

Inter a punteggio pieno e da sola in testa alla classifica ma Roberto Mancini tiene i piedi ben piantati per terra. Il tecnico jesino si gode il successo nel confronto con l'amico Mihajlovic ma sa che c'e' ancora tanto da lavorare. "Un derby vinto alla terza giornhata, quando le squadre non sono ancora al massimo della condizione, e' importante - spiega - Abbiamo fatto cose buone e altre meno buone, visto che ho impiegato due giocatori nuovi con pochissimo allenamento e poca conoscenza della squadra, abbiamo giocatori fuori condizione e non siamo alti e aggressivi come nei secondi sei mesi della passata stagione ma dipende questo dalla condizione atletica e dalla conoscenza fra i nuovi. Non siamo al top ed e' normale che sia cosi'". E allora ben venga questa vittoria, insomma, anche se "la classifica non conta in questo momento, le squadre sono tutte li' e ci vorranno 10-12, anche 15 partite perche' il campionato si assesti. La Juve e' casualmente li' - il riferimento ai bianconeri con un solo punto - e tornera' a essere protagonista, e' una grande squadra. E' lunga, dobbiamo lavorare moltissimo". La parola scudetto non e' un tabu' perche' "le grandi squadre devono puntare al massimo obiettivo ma Juve, Roma e Napoli sono piu' attrezzate di noi per vincere. Noi dobbiamo fare il massimo e poi si vedra'".Per quanto riguarda i nuovi, "Melo ha giocato nel suo ruolo, Perisic invece ha giocato in un ruolo non suo, ha avuto qualche difficolta' all'inizio, poi e' andato meglio ma lo abbiamo avuto due giorni fa, era difficile che potesse fare una grandissima partita". In difesa Medel e' stato preferito a Ranocchia. "Andrea non giocava, Medel ha sempre fatto bene da centrale nel Cile, e' esperto in quel ruolo, e' furbo, capisce quando deve anticipare e conosce bene i sudamericani. E poi puo' giocare ovunque, trovera' quasi sempre spazio nella squadra". Infine una battuta su Balotelli: "quando e' entrato ci ha messo in difficolta', il tiro ce l'ha, ci teneva al derby e se lo lasci tirare e' chiaro che qualche difficolta' la crea".

DAL 7 DI BALOTELLI AL 4, 5 DI HONDA: LE PAGELLE DEL MILAN DI AFFARITALIANI.IT

MIHAJILOVIC

"Era soltanto uno spezzone della prima partita, ma Balotelli si sta comportando e allenando bene. Deve continuare cosi', non possiamo certo giudicarlo dopo pochi minuti.Oggi non sono arrabbiato per niente con la squadra, l'unica delusione e' stata il risultato ma i ragazzi hanno giocato molto bene, hanno comandato il gioco e ho fatto loro i complimenti". Cosi' il tecnico del Milan, Sinisa Mihajlovic, ha commentato la sconfitta per 1-0 nel derby con l'Inter. "Sono convinto - ha continuato - che se continueremo a giocare cosi' vinceremo tante altre partite". Il tecnico rossonero ha spiegato la sostituzione di Bacca per Balotelli: "Bacca era tra quelli che avevano fatto meno bene. Se toglievo Honda lasciando Bacca saremmo rimasti con tre attaccanti e pensavo perdessimo equilibrio, ho preferito cosi' perche' era troppo presto per giocare con le tre punte, potevamo pareggiare ma anche prendere il secondo gol. Poi negli ultimi dieci minuti ho giocato anche la carta Cerci. La difesa? In generale mi sembra che abbiamo fatto bene, mantenendo le distanze, andando a prenderli alti, ma tutta la squadra ha fatto bene. Ho ritrovato la squadra, lo spirito, la personalita'. Cosi' come il gol l'abbiamo preso noi, potevano prenderlo loro. La partita e' stata decisa da un episodio, abbiamo preso un palo, Handanovic ha fatto una grande parata, abbiamo creato piu' di loro e giocato meglio di loro". Mihajlovic ha spiegato il modulo con Montolivo in cabina di regia: "Con Montolivo centrale possiamo avere piu' qualita' rispetto a De Jong. Sono entrambi importanti ma con caratteristiche diverse. Ho cambiato tutto il centrocampo rispetto all'ultima e abbiamo giocato una grande partita. Se uno puo' essere contento dopo una sconfitta, io lo sono. Oggi abbiamo giocato in verticale, corti, abbiamo cercato di offendere. Sono abituato a dire le cose come stanno: con l'Empoli abbiamo vinto ma abbiamo fatto male - ha concluso -, stasera abbiamo perso ma abbiamo fatto bene".