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Diritti tv del calcio italiano, caos: l'Antitrust boccia assegnazione 2018-21

Diritti tv: Antitrust boccia linee guida Lega Calcio 2018-2021
Torna in alto mare la questione dei diritti tv nel calcio: l'Antitrust boccia le linee guida della Lega Calcio per la vendita centralizzata dei diritti audiovisivi relativi alle partite del campionato di Serie A e delle altre competizioni organizzate dalla Lega Serie A per le stagioni sportive 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021. Dalla lettura delle Linee Guida, infatti, "non risulta possibile - dice l'Antitrust - verificare che la definizione dei pacchetti, operata successivamente dalla Lega Calcio, sia idonea a garantire ai partecipanti alle procedure competitive esperite dalla Lega Serie A condizioni di equita', trasparenza e non discriminazione, tali da non compromettere la concorrenza nei mercati televisivi e radiofonici, per i quali i diritti audiovisivi della massima serie calcistica italiana si configurano come un elemento primario, se non essenziale". La delibera e' di ieri e la bocciatura e' scattata perche' "alla luce della genericita' - dice un comunicato - con cui i criteri di formazione dei pacchetti sono presentati nelle Linee Guida, l'Autorita' non ha ritenuto possibile esprimere alcuna valutazione di conformita' dei medesimi alle previsioni del Decreto Legislativo 9 gennaio 2008, n. 9, e alla Legge 10 ottobre 1990, n. 287".
Dall'insufficiente definizione dei criteri di formazione dei pacchetti da porre in vendita, l'Autorita' ha fatto discendere ulteriori criticita' rispetto ad alcune regole in materia di offerta e di assegnazione in contrasto con quanto previsto dall'articolo 6, comma 1, del Decreto Melandri. L'Autorita' presieduta da Giovanni Pitruzzella ha inoltre rilevato che "le Linee Guida predisposte dalla Lega Serie A sono, con riguardo alle regole per la procedura di gara e al rapporto con il soggetto assegnatario, in contrasto" con i principi di cui all'articolo 6, comma 1, del Decreto Legislativo 9 gennaio 2008, n. 9. In merito alle regole di gara, l'Autorita' ha quindi osservato che "risultano carenti le indicazioni circa i soggetti che possono partecipare alle procedure di assegnazione, con la possibilita' che tale incertezza si risolva in ingiustificate discriminazioni". L'Antistrut ha anche ritenuto che i costi di accesso al segnale "dovrebbero essere orientati all'effettivo costo di realizzazione, in modo da evitarne la moltiplicazione". Un insieme di criticita' che "hanno impedito all'Autorita' l'approvazione delle Linee Guida per le stagioni 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021, nella misura in cui risultano non conformi ai principi indicati nell'articolo 6 del Decreto Melandri volti a garantire ai partecipanti alle procedure competitive 'condizioni di assoluta equita', trasparenza e non discriminazione'".