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Fabio Capello: "La Nazionale non mi interessa, sono irremovibile"

L'ex allenatore di Milan e Juve chiude la porta a Tavecchio

"Non ho parlato con nessuno e non devo parlare con nessuno. Ho gia' detto che la Nazionale non mi interessa, sono irremovibile, non sto bluffando". Fabio Capello non arretra di un passo e nonostante il presidente della Figc Carlo Tavecchio abbia detto di volerlo interpellare per il dopo-Conte, ai microfoni di Sky Sport il tecnico friulano ribadisce di non essere interessato alla panchina azzurra.

Poi ricorda Johan Cruyff: "Per quanto ho potuto vedere, e' stato il piu' grande giocatore europeo di sempre, era quello che faceva la differenza".

"Avevo un bellissimo rapporto con lui, comunicavamo sempre in spagnolo ed e' sempre stato un piacere stare con lui a parlare di calcio", ricorda ai microfoni di Sky Sport il tecnico di Pieris, che nella finale di Coppa dei Campioni '94 col suo Milan umilio' il Barcellona allenato dall'olandese.

"Ci caricarono le parole e l'atteggiamento che ebbero quando entrarono in campo alla vigilia per la rifinitura, si sdraiarono col pallone sotto la testa come se fosse un cuscino, erano sicuri della vittoria e questa presunzione la pagarono cara. Quel Barcellona era una buonissima squadra ma in quella partita non riuscirono a fare quello che avrebbero voluto, la preparammo bene".

Capello ha sempre avuto grande stima sia del Cruyff calciatore ("due giocatori mi hanno impressionato: lui e Bobby Charlton, erano giocatori che inventavano ed erano anche leader in campo. Cruyff era un uomo con grande carisma, aveva fantasia, velocita', purtroppo per lui per la stessa presunzione di sempre non riusci' mai con la nazionale a vincere alcun titolo"), sia del Cruyff allenatore: "ha portato in Spagna un certo modo di giocare, che si coniuga perfettamente con lo stile spagnolo. I giocatori riuscivano con lui a fare qualcosa di diverso, ha portato un po' di tattica e ordine in campo, era per la gioia ma con ordine".