Fifa, Platini: "Non mi suicido... ma mi batterò contro le ingiustizie"
"Non ho intenzione di suicidarmi e non prendo il valium". Michel Platini usa la sua consueta ironia, in un'intervista rilasciata al sito del quotidiano francese "L'Equipe", alla vigilia delle elezioni presidenziali della Fifa in programma domani. Sara' il grande assente, probabilmente avrebbe vinto a mani basse, ma la squalifica che gli ha inflitto il Comitato Etico lo ha eliminato dalla competizione.
"Si vede che il mio destino non era quello di fare il presidente della Fifa, ma di far parte della nazionale francese di calcio - ha spiegato l'ex fuoriclasse della Francia e della Juventus -. Io non sono un politico, sono un uomo di calcio e continuo a esserlo, mi battero' fino alla fine contro l'ingiustizia, per ripulire la mia immagine, perche' io non ho fatto assolutamente nulla di male".
Non e' stato dello stesso avviso il Comitato Etico che lo ha sospeso, prima per 8 e poi per 6 anni, insieme a Joseph Blatter per quella commissione di 1.8 milioni di euro che gli ha versato la Fifa nel 2011 per un lavoro svolto tra il 1998 e il 2002. "I burocrati hanno preso il potere all'interno della Fifa, sono loro che hanno fatto di tutto per mandarmi a casa - spiega Platini -. Oggi bisogna sapere cosa vogliamo dalla Fifa, vogliamo che venga guidata dai burocrati?".
Detto che rispetta lo sceicco Salman, Platini spera che alla fine a vincere sia Gianni Infantino, il suo braccio destro alla Uefa. "Abbiamo lavorato nove anni insieme. E' un gran lavoratore. Mi fido di lui".
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