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Ibrahimovic, addio al calcio: "Smetto, non lo sapeva neanche la mia famiglia". Sul futuro...
Zlatan Ibrahimovic dà l'addio al calcio (foto Lapresse)

Ibrahimovic, è giunto il momento di dire ciao al calcio

"E' giunto il momento di dire 'ciao' al calcio". Così Zlatan Ibrahimovic, in lacrime e visibilmente emozionato, ha salutato al centro del campo i suoi tifosi subito dopo la vittoria del Milan per 3-1 sul Verona.

Passerella finale per il 41enne fuoriclasse svedese, con tanto di tappeto rosso verso il centro del campo, per lo svedese circondato dallo staff dirigenziale e da due ali di giocatori.
 

A Ibra è stata donata la maglia numero 11 e alcune immagini delle sue giocate in rossonero sono state diffuse sui maxischermo di San Siro.

"Non respiro, ma va bene così. Dentro questo stadio sono passati tanti ricordi ed emozioni - ha detto Ibra, accompagnato dai cori incessanti dei tifosi -. La prima volta che sono arrivato al Milan mi avete dato la felicità, la seconda l'amore. Voglio ringraziare la mia famiglia e tutti quelli che mi stanno vicini per la pazienza che hanno avuto. Ringrazio anche i giocatori, che sono stati la mia seconda famiglia. Ringrazio l'allenatore e lo staff per la responsabilità che mi hanno dato. Ringrazio i dirigenti per l'opportunità. Voglio dire grazie dal profondo del cuore a voi tifosi. Mi avete accolto a braccia aperte, facendomi sentire a casa. Sarò milanista per tutta la vita. È arrivato il momento di dire 'ciao' al calcio, ma non a voi. Forza Milan, arrivederci".

ibrahimovic tifosi milanIbrahimovic saluta i tifosi del Milan nella notte del suo addio al calcio (foto Lapresse)
 

IBRAHIMOVIC LA CONFERENZA STAMPA

Ibrahimovic: quando mi sono svegliato pioveva e ho detto 'Pure Dio è triste'

"Oggi quando mi sono svegliato pioveva e ho detto 'Pure Dio è triste' (ride, ndr). Anche la mia famiglia non sapeva, non l'ho detto a nessuno. Volevo che lo sapessero tutti insieme. E' un'emozione troppo forte. Sembravo uno zombie oggi. Non parlavo con nessuno. Se fosse successo tre mesi fa sarei stato in panico. Oggi accetto e sono pronto. Sono triste, ovviamente, perché ho fatto questo per tutta la vita. Il calcio mi ha fatto diventare uomo, conoscere persone che non avrei mai conosciuto e vedere tutto il mondo. Quando sono arrivato al Milan la prima volta mi ha dato felicità, la seconda amore. Mi sono sentito a casa subito. Soprattutto con quello che è successo in campo e fuori dal campo. Quando sono arrivato la seconda volta ho fatto una promessa. Questa squadra è diventata come una seconda famiglia. Era come avere altri 25 figli. Era una situazione in cui avevo grande responsabilità. Questi ragazzi possono ancora crescere e questo club può raggiungere tanti altri successi. Piangevano tutti quando dovevo parlare stasera a San Siro. C'erano troppe emozioni. Sono Superman, ma anche Superman ha un grande cuore e chi mi conosce lo sa". 

Ibrahimovic: mi mancherà allenarmi, mangiare con la squadra, stare nello spogliatoio

"I calciatori sono tutti programmati per tanti anni. Il panico ti viene quando ti svegli e non sai cosa devi fare. Io non avrò più programmi da seguire. Mi mancherà allenarmi, mangiare con la squadra, stare nello spogliatoio. Si dividono emozioni e cose private. Tutto nello spogliatoio. Ora sarà un altro mondo. Ma ora sono pronto e accetto la situazione"

inbrahimovic striscione curva sudLo striscione della Curva Sud per Zlatan Ibrahimovic (foto Lapresse)
 

Ibrahimovic e l'addio al calcio: "Penso di aver deciso negli ultimi dieci giorni"

"Penso di aver deciso negli ultimi dieci giorni. Ho detto basta, devi essere orgoglioso, accettare e finire bene. Purtroppo stasera non potevo essere in campo. Ogni calciatore sogna di chiudere la carriera in campo. Ma non potevo farlo. Oggi comunque è stato troppo bello, un'emozione forte. Per andare a Milanello la macchina va da sola. Ora metto start e sta ferma, devo trovare altre destinazioni. L'ultima avventura è stata diversa. Sono arrivato come un pilota per guidare questa squadra e mi piaceva molto. Quando ero negli Usa non pensavo di tornare in Europa, ma Mino mi ha convinto. Dovevo fare solo una partita e sono andato avanti tre anni perché ho tanta passione per il calcio e ho una mentalità che mi chiede di migliorare sempre"

Ibrahimovic e il futuro nel mondo del calcio

"Ora mi prendo del tempo e voglio godere di quello che ho fatto. Non è giusto prendere decisioni così in fretta. Ci sono troppe emozioni oggi. Ci penserò questa estate. Mi prenderò il mio tempo di riflessione e poi quando la situazione sarà più calma valuterò. Essere allenatore o direttore comunque è una grande responsabilità. Da calciatore puoi essere te stesso, da allenatore sei più limitato. Comunque non penso che lascerò il mondo del calcio, ma penso che quando si inizia una cosa bisogna partire sempre dal basso e crescere"

Ibrahimovic, un calciatore che può essere paragonato a Ibra?

"Impossibile: di Zlatan ce n'è uno. Non per il mio ego, ma perché tutti siamo diversi. Da piccolo mi paragonavano a Van Basten, ma lui è lui e io sono io. Ci possono essere cose simili, ma non è giusto paragonare così. Un altro Zlatan per il mio ego non credo".

inrahimovic milan addio calcioIbrahimovic dà l'addio al calcio al termine di Milan-Verona (foto Lapresse)
 

Ibrahimovic e la scelta dell'addio al calcio senza Raiola

"Quando è successa la tragedia con Mino è stato tutto strano. Avevo fatto sempre tutto con lui, poi ero da solo e non avevo nessuno al mio fianco. Io sono un tipo riservato, ma con Mino ho diviso tutto. Raiola avrebbe comunque voluto che continuassi per avere la commissione. Scusa Mino, ma è la verità" dice Zlatan sorridendo mentre ricorda con affetto il suo agente e amico da sempre.

Ibrahimovic e il Milan, un momento nel suo cuore

"Oggi. Non potevo neanche sognare così: dal primo giorno mi sono sentito a casa col Milan, col vecchio e col nuovo. Tutto è stato bello. Quando lascerò questo mi mancherà tanto. Oggi hanno tirato fuori il vero Ibrahimovic".

Ibrahimovic, la paura di dire basta col calcio giocato ed eventuali offerte

"La paura passa quando si accetta la situazione. Ma è un sentimento che doveva arrivare da me, non da altri. Quando è successo ho capito che era arrivato il momento. Le offerte c'erano, ma non erano interessanti. Se uno decide di non continuare, le offerte non gli interessano più". Hai mai pensato di andare al Monza? "No"

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