Martina Colombari: "Controllo sempre il telefono di Costacurta..."
MARTINA COLOMBARI: “CONTROLLO IL TELEFONO DI MIO MARITO E CERCO SEMPRE DI CONQUISTARLO"
Martina Colombari: "Controllo sempre il telefono di Costacurta..."
Martina Colombari confessa la sua gelosia per il marito Billy Costacurta. "Gelosa? Certo". E non solo. "Controllo il suo telefono, indago, “sono sul pezzo”..". Le confessioni della splendida modella.
MARTINA COLOMBARI: “SONO GELOSA. CONTROLLO IL TELEFONO DI MIO MARITO E CERCO SEMPRE DI CONQUISTARLO". LE CONFESSIONI
Per gli italiani è un’icona sexy, per chi la conosce è un “generale” che non si ferma davanti a nulla. Ma con Grazia, in edicola questa settimana, Martina Colombari ha parlato delle sue fragilità. È una moglie che non si vergogna di essere gelosa. È una mamma che teme l’adolescenza di suo figlio.
«Sono ancora molto innamorata, non vedo in giro nessuno per cui varrebbe la pena di avere distrazioni. Certo, dopo vent’anni che stiamo insieme, ci sono delle insofferenze, ma sono le stesse che avevo all’inizio. Per esempio la puntualità esasperante di mio marito e il suo avere sempre fretta». Fotomodella, presentatrice, attrice è sposata con Alessandro Costacurta, ex difensore del Milan, con cui ha un figlio 12enne, Achille. «Gelosa? Certo», dice Martina al magazine diretto da Silvia Grilli. «Controllo il suo telefono, indago, “sono sul pezzo”, e cerco comunque sempre di conquistarlo: non è che perché sono nata bella tutto è semplice, fantastico. Di certo non lo aspetto a casa in pigiama e ciabatte. Non do niente per scontato e non mi piace pensare che potrebbe tradirmi con una più attenta e premurosa, che gli dà più cuore di me. Perciò mi capita di lasciargli messaggi d’amore scritti col rossetto sullo specchio, oppure gli faccio trovare un fiore nella valigia quando sta partendo».
MARTINA COLOMBARI: "IL MIO PIU' GRANDE RIMPIANTO..."
La Colombari confida a Grazia il suo più grande rimpianto: «Non ho provato ad andare a lavorare all’estero. Mi sono attaccata al nostro Paese, alle persone che amavo. Avrei potuto rischiare, azzardare». E racconta com’era da piccola e cosa la faceva stare male: «Intanto non ero bella: portavo gli occhiali bifocali, tagliati nel mezzo, e poi tutti avevano le Timberland, lo zaino Invicta, il bomber. A me queste cose non interessavano, e perciò gli altri non mi coinvolgevano. Poi non potevo andare in discoteca, non avevo il motorino. Ero un po’ una sfigata».