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Milan, Baresi allo scoperto: "Il virus che mi mise fuori uso le gambe. Passai dal campo alla sedia a rotelle"
Lo storico ex capitano dei rossoneri: "Qualche anno fa Pelè si avvicinò e mi chiese un selfie. Fu una emozione fortissima"
Milan, Baresi parla di tutto: infortunio, Baggio, Pelè. E di quel suo rapporto speciale con Berlusconi
Franco Baresi, l'ex capitano del Milan si racconta. Lo fa partendo da un retroscena su un virus che lo tenne lontano dai campi per 4 mesi nel 1981 e che ha rischiato di compromettere seriamente la carriera del numero 6 dei rossoneri e della Nazionale. "Un'infezione - svela Baresi a Il Corriere della Sera - al sangue: una volta individuato lo stafilococco, trovarono l’antibiotico giusto. Ma la ricerca non fu breve. Da giovane pensi di guarire il giorno dopo, ma passare dal campo alla sedia a rotelle fu un momento delicato: non riuscivo quasi a camminare per i dolori e mi facevo delle domande". Poi però tutto è passato e lui ha potute proseguire la sua strepitosa carriera con la maglia del Milan, squadra con cui ha vinto tutto.
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Baresi racconta anche del suo rapporto speciale con Silvio Berlusconi: "Il presidente mi sorprendeva spesso. Abbiamo avuto un rapporto molto bello: era attento all’atleta, ma anche alla persona. E ritirare la maglia numero 6 fu qualcosa di mai visto prima". "Qualche volta - prosegue Baresi - Berlusconi mi chiedeva se mi sarebbe piaciuto candidarmi a Milano. Poi ha capito che il mio carattere non era adatto". Baresi parla anche della sua esperienza con la Nazionale e il ricordo va al Mondiale del 1994, perso in finale ai rigori contro il Brasile.
"Se non mi perdono il rigore sbagliato come Baggio? No. E credo - dice Baresi - che anche lui si debba tranquillizzare, perché la verità è che senza Baggio non saremmo mai arrivati fin lì. Io mi sono sempre ritenuto fortunato a giocare quella finale dopo la corsa contro il tempo per recuperare dall’infortunio. E farlo in quel modo, con una delle mie prestazioni migliori, resta un ricordo positivo". Un altro ricordo indimenticabile per Baresi è quello legato a una richiesta di Pelè, uno dei calciatori più forti del mondo. "Si avvicinò e mi chiese un selfie. Ero meravigliato ed emozionato. Lui era un mito".