PENSIONI, Di Maio: "Migranti? Non ne servono di più.." RIFORMA PENSIONI NEWS
Pensioni QUOTA 100 E QUOTA 41: COSTI CHOC PER L'ITALIA. Riforma pensioni news
Pensioni, Di Maio non servono piu' migranti ma meno giovani italiani che emigrano - RIFORMA PENSIONI NEWS
"Non servono piu' migranti ma meno giovani italiani che emigrano". Queste le parole del vice premier, Luigi Di Maio, alla Casa don Diana, bene confiscato alla camorra, in risposta alle affermazioni del presidente dell'Inps, Tito Boeri.
PENSIONI, DI MAIO: "D'ACCORDO CON BOERI SU PENSIONI D'ORO E VITALIZI. MA..." - RIFORMA PENSIONI NOTIZIE
Luigi Di Maio sugli attacchi del ministro dell'Interno Matteo Salvini al presidente Inps Tito Boeri, osserva, "il suo mandato scade nel 2019. E su molte cose abbiamo una visione comune. Penso ai vitalizi e allepensioni d'oro. Però l'Inps deve fare l'Inps e lasciare a noi il compito di fare politica". Ad esempio, il governo è al lavoro per una riduzione de lcuneo fiscale selettiva. Un taglio del costo del lavoro da applicare "selettivamente, per ambiti di competenza", sottolinea a La Stampa il leader pentastellato, spiegando che si partirà dai "settori che riteniamo strategici. Ad esempio quelli che si occupano di made in Italy, di nuove tecnologie, dicultura e di turismo". Quanto ai costi, "abbiamo fatto delle stime. Non le rivelo per evitare che cominci il tiro al piccione".
Pensioni QUOTA 100 E QUOTA 41: COSTI CHOC PER L'ITALIA. Riforma pensioni news
PENSIONI: BRUNETTA, BOERI SBAGLIA, IMMIGRATI SONO PIU' UN COSTO CHE UN BENEFICIO - Riforma pensioni news
"Il discorso che il presidente dell'Inps Boeri ha fatto ieri, e che fa da sempre, è stato un discorso squilibrato. Gli immigrati sono un beneficio solo se lavoranoregolarmente, solo se entrano e risiedono in Italia regolarmente, ehanno un posto di lavoro nel quale pagano i contributi, produconoreddito e producono ricchezza".Così il deputato di Forza Italia RenatoBrunetta, in un'intervista a Radio Anch'io. "Normalmente gli immigrati sono giovani, e quindi non hanno carichi familiari e quindi nella prima fase della vita attiva producono ricchezza, producono contributi, che servono per pagare le pensioni dichi è più anziano di loro, sia degli italiani, sia degli immigrati digenerazioni precedenti. Se facciamo un conto a spanne -prosegue - gliimmigrati in Italia sino ad oggi sono all'incirca 5 milioni. Di questi 5 milioni, circa un milione sono irregolari, quanto permesso disoggiorno e, in quanto clandestini, questi non possono lavorare regolarmente". "Poi una parte consistente sono familiari a carico, e quindi per ragioni di età, o perché troppo giovani, o perché troppo anziani, non lavorano, pesando sul nostro welfare. Un'altra parte di popolazioneattiva, magari regolari, sono disoccupati. Solo una parte minoritaria sono regolari, quanto a permesso di soggiorno e regolari quanto aposto di lavoro. La percezione economica di tutto questo - conclude - è che gli immigrati in Italia, in questo momento storico, per come sisono accumulati nel tempo, sono più un costo che un beneficio".
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