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Napoli, lo scudetto non cancella i mali: le Vele sono ancora in piedi

Di Giuseppe Vatinno

Tripudio e gioia come una droga collettiva che fa dimenticare i problemi

In questo tripudio di festeggiamenti - che sanno molto di impazzimento collettivo - si scambia la causa con l’effetto e sui media si vedono dotti soloni pontificare che la vittoria del terzo scudetto è il segno premonitore che la città sta reagendo e da ora tutto migliorerà. Insomma si tratterebbe di un inizio di una nuova epoca in cui tutto cambierà in meglio.

E allora vengono in mente le parole di Lucio Dalla in L’Anno che verrà: “Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, ogni Cristo scenderà dalla croce anche gli uccelli faranno ritorno. Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno, anche i muti potranno parlarementre i sordi già lo fanno. E si farà l'amore ognuno come gli va, anche i preti potranno sposarsi ma soltanto a una certa età, e senza grandi disturbi qualcuno sparirà, saranno forse i troppo furbi e i cretini di ogni età. Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico e come sono contento di essere qui in questo momento, vedi, vedi, vedi, vedi, vedi caro amico cosa si deve inventare per poterci ridere sopra, per continuare a sperare”. Buono scudetto.