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Panama Papers, spunta Infantino (Fifa). "Non c'entro. Nessuna prova"
Uefa: "Le accuse a Infantino sono un insulto"
"Sono costernato e non accetto che la mia integrità venga messa in dubbio da nessun tipo di media, tanto più che la Uefa ha già rivelato in dettaglio tutti fatti per quanto riguarda questi contratti''. Il presidente della Fifa Gianni Infantino si difende dalle indiscrezioni del Guardian secondo cui anche il suo nome sarebbe presente fra i documenti di Panama Papers.
''Come ho già detto - spiega Infantino in un comunicato della Fifa - non ho mai personalmente avuto a che fare con Croce Trading né con i loro proprietari in quanto la procedura di gara è stata condotta dal Team Marketing per conto dell'Uefa. Vorrei aggiungere che né l'Uefa né io siamo mai stati contattati da qualsiasi autorità in relazione a questi contratti particolari. Inoltre, come i media stessi hanno riportato, non vi è alcuna prova di eventuali irregolarità da parte dell'Uefa e di me stesso in questa materia''.
Uefa, "le accuse a Infantino sono un insulto" - "Gianni Infantino è stato un esponente di spicco dell'Uefa per molti anni, un uomo che ha sempre agito con la massima professionalità e integrità, le accuse a lui rivolte sono un insulto alla sua persona e alla sua reputazione. È un giorno triste per il calcio e per il giornalismo": così in una dichiarazione all'Ansa, l'Uefa commenta le indiscrezioni rese note dal Guardian. "L'Uefa è costernata da alcune indiscrezioni giornalistiche sulla condotta impropria in relazione ai diritti televisivi stipulati con una società con sede in Ecuador nel 2006. Come più volte spiegato ai media non ci sono mai stati comportamenti impropri. Eppure nonostante le spiegazioni fornite, alcuni media hanno scelto di travisare le cose. La UEFA e Gianni Infantino non sono mai stati contattati da nessuna autorità in relazione a questo particolare contratto. Se dovessimo essere contattati saremo felici di collaborare".