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Ventura, Di Francesco e Paulo Sousa: i mister outsider all'assalto

La serie A è senza padrone. Dopo anni di certezze (domina la Juventus piuttosto che Milan o Inter) per la prima volta da tanto, tantissimo tempo, il calcio italiano vive quantomeno un inizio di stagione senza capire chi potrà prendere in mano questo campionato.

L'Inter del Mancio pareva predestinata, ma i 3 schiaffi della viola l'hanno riportata sulla terra. La Roma di Garcia ha ripreso fiducia con il Carpi dopo qualche parentesi burrascosa. Milan e Juventus devono risalire la corrente e hanno non pochi problemi da sistemare.

Una cosa però è sicura: sin qui sono state le 'provinciali' a raccontare le cose più belle nel romanzo del pallone. E i loro mister ci hanno messo un gran timbro su queste squadre.

ECCO LA TOP-5 DEI MISTER D'ASSALTO

1 - Giampiero Ventura. Dal 2011 sta facendo un grande lavoro al Torino. Immobile e Cerci, per fare due esempi che vengono subito alla mente, hanno fatto le cose più belle della loro carriera sotto la sua guida. Ora il tecnico ligure scommette su Benassi e Baselli (peccato il suo infortunio) ben sapendo che davanti ha in Quagliarella un giocatore che può ambire legittimamente a Euro 2016 se confermerà il rendimento della scorsa stagione. Mago Ventura a 67 anni non si capisce come mai non abbia mai avuto una vera chance in uno dei top club. Soprattutto alla luce dei terremoti in panchina della ultime stagioni (Milan e Inter in primis).  Intanto si gode il terzo posto in classifica e il +8 sulla Juventus che annaspa.

2 - Paulo Sousa. Arrivato a Firenze tra la diffidenza di una piazza che gli rimproverava il passato alla Juventus. E dovendo prendere l'eredità di Montella, mister capace di portare Firenze in Europa e di dare un bel gioco alla viola. Il tecnico portoghese ha vinto ogni resistenza sin qui. La sua Fiorentina vince gicoando bene: calcio veloce e verticalizzazioni. L'Inter ha dovuto andare a lezione dalla squadra di Paulo Sousa nel posticipo della sesta giornata. Il primato è una chicca e Firenze gode. Certo, mantenere questi standard non sarà facile.

3 - Eusebio Di Francesco - La frenata in casa con il Chievo non cancella quanto fatto di buono dal Sassuolo e dal suo tecnico fin qui. La squadra emiliana resta comunque su vette alte (12 punti e meno 3 da Inter e Fiorentina). Contro i veneti magari il gioco offensivo è stato meno brillante, ma resta che il club di Squinzi può fregiarsi ancora della palma di squadra imbattutta dopo sei partite. L'addio di Zaza (passato alla Juventus) non ha sin qui creato contraccolpi e si aspetta il ritorno in piena condizione del gioiellino Berardi (domenica al primo match dal primo minuto dopo l'infortunio) per dare nuovo sprint al Sassuolo.

4 - Maurizio Sarri. Il suo Napoli sta prendendo quota dopo l'inizio di campionato pieno di dubbi. Il gioco sta arrivando e si sente il lavoro dell'ex allenatore dell'Empoli. Su di lui c'erano tanti dubbi legati al passato in provincia: il 5-0 alla Lazio e la vittoria sulla Juventus gli hanno dato respiro e credito. Così come la rinascita di Hamsik, che Sarri ha riportato al suo ruolo di trequartista. Certo che se avesse avuto Ricky Saponara a innescare Higuain, chissà cosa avrebbe potuto combinare questo Napoli...

5 -  Stefano Pioli. Mille critiche per il tecnico biancoceleste dopo l'eliminazione dal preliminare di Champions League con il Bayer Leverkusen (che faceva seguito alla sconfitta in Supercoppa italiana contro la Juventus) e il pesantissimo rovescio del San Paolo (5-0 dal Napoli). Tempo al tempo. L'anno scorso Pioli ha fatto un capolavoro (terzo posto, rischiando di soffiare il secondo alla Roma). Quest'anno l'Aquila biancoceleste sta pian piano tornando a spiccare il volo...