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Stellantis, al via gli scambi lunedì sulle Borse di Milano e Parigi
Martedì, poi, gli scambi inizieranno anche sul New York Stock Exchange
Fari puntati sulle Borse di Milano e Parigi, dove domani inizieranno le contrattazioni di Stellantis, nuovo gigante euroamericano dell'auto nato formalmente ieri, con il completamento della fusione di Fca Fiat Chrysler con Psa Peugeot Citroen. Alla tradizionale cerimonia di suono della campanella parteciperanno il presidente Jhon Elkann e l'amministratore delegato, Carlos Tavares. Martedì, poi, gli scambi inizieranno anche sul New York Stock Exchange, domani chiusi per una festività. In tutte e tre i mercati la neonata società verrà rappresentata con il simbolo "STLA".
Sempre martedì il top manager portoghese terrà, alle 9 e 40 italiane, il primo incontro con la stampa, una conferenza in modalità "virtuale" dato il proseguimento dell'emergenza pandemica. E proprio il contraccolpo della crisi Covid crea una incognita su quello che sarà il posizionamento del gruppo nel panorama globale dei maggiori produttori di auto. In base ai dati 2019, Stellantis, sommando i 4,42 milioni di veicoli di Fca e i 3,48 milioni di Psa risulta quarto maggiore al mondo, alle spalle di Volkswagen e Toyota, che sfornano entrambe attorno ai 10 milioni di unità, e l'alleanza Renault-Nissan e Mitsubishi, con poco più di 9 milioni. Tuttavia lo scorso 14 gennaio Psa ha riferito di aver chiuso il 2020 con un crollo del 27,8% delle vendite, a circa 2,5 milioni di veicoli.
Ovviamente tutti i gruppi auto hanno subito contraccolpi, una volta che il quadro sarà completo si potrà capire quale sarà il posizionamento effettivo rispetto a altri colossi come General Motors, Ford, Hyundai-Kia e Honda, posto che il 2020 potrebbe risultare un anno sfalsato. Il perfezionamento della fusione Fca-Psa giunge 14 mesi dopo che le due società, a fine ottobre 2019, confermavano l'esistenza di trattative in fase già avanzata, facendo seguito a alcune indiscrezioni di stampa dei giorni precedenti. Bastarono due settimane per arrivare all'accordo di fusione, comunicato il 18 novembre, cui seguì l'avvio delle complesse procedure regolamentari e di autorizzazione. Un percorso che è riuscito a rispettare le tappe, nonostante gli sconvolgimenti che negli ultimi mesi la crisi pandemica ha causato sul settore automobilistico e dei trasporti in generale. Il 15 luglio del 2020 l'annuncio sul nome che era stato scelto per il nuovo gruppo: Stellantis, a significare, secondo le due società "essere illuminato di stelle".
A fine anno, lo scorso 21 dicembre, è arrivata l'auorizzaizone alla fusione da parte dell'Antitrust europeo. Il 4 gennaio, poi, il via libera definitivo delle assemblee delle due società, che si sono svolte in parallelo. Le ultime tappe sono cronaca di questi giorni. Venerdì Fca e Psa hanno riferito che la fusione si sarebbe completata sabato, come effettivamente poi annunciato e che successivamente, lunedì - il 18 novembre, esattamente 14 mesi dall'accordo di fusione - la neonata Stellantis inizierà a essere scambiata in Borsa. Va rilevato che indipendentemente da questa operazione industriale, il clima generale in cui avverrà questo nuovo inizio in Borsa potrebbe non risultare dei più favorevoli, dato che nelle ultime sedute i mercati azionari sono tornati ad accusare debolezze anche per i timori dei nuovi casi di Covid che si registrano in varie regioni del Mondo, e delle relative nuove restrizioni alle attività.
Venerdì Fca ha chiuso in ribasso del 4,35%, in un mercato, Milano, in calo dell'1,13%. Peugeot ha chiuso al meno 4,21% in un mercato, Parigi, in calo dell'1,22%. Martedì poi Tavares potrebbe fornire elementi del piano strategico industriale che sta predisponendo. Oltre all'integrazione de due gruppi e dei numerosi marchi che controllano - Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroen, Dodge, DS, Fiat, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram e Vauxhall - con ogni probabilità buona parte della strategia riguarderà le nuove tecnologie di mobilità, legate a green economy, propulsione elettrica, ibrida e all'ottimizzazione dei consumi. Ma anche i piani su Asia e Cina. Il gigantesco mercato dell'Estremo Oriente, dove sia Fca che Psa hanno un ruolo ancora limitato, sarà infatti il principale fronte di sfida per la l'espansione neonata società.