Viaggi

Il mio viaggio a New York, Piero Armenti e Martina si raccontano ad Affari

di Mirko Crocoli

Dalla Grecia all’incontro con Martina per un caffè. A fine settembre il romanzo di Mondadori “Se ami New York”

Covid19. Piero torniamo a lei. Come ha vissuta la pandemia? Sia a livello personale, intimo, che sotto l’aspetto lavorativo? 

L’ho vissuto male, perché nel mio settore, cioè quello dei viaggi internazionali, è stato un disastro, ma è stata anche l’occasione per sviluppare nuovi business, e il negozio di snack americani jerryamerica.com ha preso davvero il volo, oltre ai corsi su pieroarmenti.com  

Un suggerimento agli italiani. Perché visitare New York almeno una volta nella vita? 

New York è una città con cui siamo cresciuti, nutrendoci di cinema americano. È la città dei nonni che scoprivano l’America, la città del Padrino e dei guerrieri della Notte, quella che rappresenta il culmine del successo. New York va vista, poi possiamo decidere se amarla o detestarla.

Progetti futuri? Prossimi viaggi? Cosa ci può accennare?  

Il prossimo viaggio sarà in Italia, e mi concentrerò sul lancio del mio secondo romanzo “se ami New York”. Poi dobbiamo farci trovare pronti per rilanciare l’agenzia appena il turismo internazionale si riprenderà, e non vedo l’ora di organizzare viaggi di gruppo. Il futuro è un luogo meraviglioso.

Personaggio molto noto, unitamente a Martina. Per questo suo traguardo vuol mandare un ringraziamento a qualcuno? Amico, amica, famiglia, collaboratore..etc. etc. etc.

Voglio ringraziare tutto il mio team de “Il Mio viaggio a New York”, perché sono fieri di lavorare per questo brand, e portano con la loro professionalità il nome in alto.