Viaggi

Turismo in Sicilia in ginocchio, l'allarme dei tour operator e delle agenzie

Eduardo Cagnazzi

I rimborsi al centro delle richieste agli albergatori, al governo misure per evitare la chiudere delle imprese. Ulisse (Assoviaggi): "Spazzata ogni certezza".

Il mito, la bellezza, i profumi i colori. E poi la storia, la gastronomia, i luoghi della cultura.  Se il turismo continua a rappresentare un importante driver di sviluppo per l’Italia, lo è soprattutto per la Sicilia. L’isola attrae italiani e stranieri come meta turistica. Adesso però è crisi profonda. Imprese allo stremo, operatori e addetti a casa, non si viaggia più. Con il turismo messo in ginocchio dall’emergenza da Covid 19, per la prima volta nella storia trenta tour operator attivi nel segmento incoming in Sicilia e altre località del Sud Italia si uniscono per reagire ai danni al comparto prodotti dalla pandemia e per avviare un dialogo con gli albergatori. “Quello che stiamo provando di fare -sostiene Anna Ulisse, presidente di Assoviaggi e titolare dell’agenzia Ulisse- è alzare la nostra voce per un’intesa rivolta a tutelare sia le aziende del turismo sia i consumatori. Un vero e proprio patto per ripartire tutti insieme. L’ingresso in zona protetta, lo scorso 11 marzo, ha cambiato ogni nostra possibile previsione e, a distanza di poche settimane, ha spazzato via ogni certezza. E l’incertezza su tempi e modi di una auspicata ripartenza convive con la necessità immediata di affrontare i problemi contingenti che non possono più essere ulteriormente rimandati. Mentre il nostro governo sta varando misure per potere aiutare le imprese italiane a superare il momento di crisi, è assolutamente indispensabile che tutta la filiera siciliana si mostri solidale e che nessuna parte percepisca l'altra come avversaria”. Al centro delle richieste una proposta che punta ad evitare la restituzione immediata degli anticipi ai clienti; una soluzione che potrebbe salvare un comparto che solo nelle aziende firmatarie delle richieste (Alternative Sicily, Cassata Travel , Destination Sicily, Dimensione Sicilia, Egmont Viaggi, Essence of Sicily, Holly Tour, Imperatore Travel World, In Sicily 365 Travel, L’Isolabella, MDF, Meeting Point Italia, Mine, Norma Vacanze, Ovest, Private Sicily, Retevacanze, Scarlet World Tours & Travel , Sicilian Journeys, Sicilian Tourist Service, Sicilvision, Sicilyevents, Sole Blu, Tagliavia, Tour of Sicily, Tour Plus & Absolute Sicilia, Trippuzzle, Ulisse, Verdesicilia ,Voglio Volare) occupano circa 500 posti di lavoro diretto e un fatturato che  sfiora i 100 milioni di euro. Una bella cifra, seppure limitata alle trenta aziende firmatarie del documento, per un settore che ha visto l’incremento degli arrivi, pari sull’isola ad oltre 5 milioni,  7,5 milioni di presenze di italiani e 7,6 milioni di stranieri ed un valore aggiunto in costante aumento. Ma che adesso rischia il crac. Secondo dati di Srm (Centro studi legato a Intesa Sanpaolo) il valore aggiunto turistico dell’isola appena due anni fa era di 4 miliardi di euro (23,2% del Mezzogiorno e 4,9% dell’Italia) e strettamente legato all’attività turistica era il moltiplicatore di presenze: ogni presenza aggiuntiva, sia esso un nuovo arrivo o un prolungamento del soggiorno, generava 71,5 euro di valore aggiunto sul territorio, superiore a quello meridionale, pari a 70,8 euro. Il morbo ha contagiato anche i numeri.

Al centro delle richieste i rimborsi                                                                                                                      Sono quelli con cui agenzie di viaggio e tour operator si sono esposti con anticipazioni e caparre. Per sostenere le proprie attività, che altrimenti rischierebbero di essere spazzate dalla crisi, adesso questi operatori chiedono agli alberghi di ampliare la validità dei voucher quando non fosse possibile ottenere la restituzione delle somme. Un buono da potere utilizzare fino alla fine del 2021 per permettere a chiunque di usufruirne la vacanza prenotata e alle agenzie la possibilità di riavviare i motori. Un voucher subordinata tuttavia all’accettazione da parte del cliente che potrebbe scegliere così di valutare se rinviare di alcuni mesi la vacanza che aveva prenotato per quest’anno. “Abbiamo voluto scrivere agli albergatori per fare presente il punto di vista dei tour operator”, dice Anna Maria Ulisse (nella foto). “Noi operatori Dmc (Destination management company) siamo equiparati alle agenzie di viaggio ma abbiamo esigenze diverse. La lettera agli albergatori serve proprio a fare chiarezza in questo senso”.

La Regione Siciliana salvi il comparto                                                                                                                         Oltre a rivolgersi agli albergatori, gli operatori turistici si rivolgono anche alla Regione Siciliana: “In un momento di crisi profonda come l’attuale, con l’incertezza di non poter più operare, il credito bancario può servire a poco: serve un fondo per avere quella liquidità necessaria che ci consenta di sopravvivere, di evitare il fallimento delle imprese e fare fronte alle scadenze. La Regione si faccia garante di tutto questo”, dice Anna Maria Ulisse. Un incentivo per le imprese a continuare l’attività e per un’accelerazione al ritorno alla normalità.