Affari Europei

Energia, contro Mosca gasdotto Ue fra Polonia e Lituania

Entro la fine del 2019 un nuovo gasdotto colleghera' la Polonia alla Lituania, "mettendo fine al lungo periodo di isolamento della regione baltica". A Bruxelles c'e' stata la firma ufficiale alla convenzione che segna l'avvio del progetto Gipl, alla presenza dei leader di Polonia, Lettonia, Lituania ed Estonia. Come ha commentato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, "la firma di oggi ha a che fare con la solidarieta' europea e con la capacita' dei leader di prendere decisioni responsabili per aumentare la nostra sicurezza energetica. Oggi - ha aggiunto- ci siamo accordati su una infrastruttura che ci unira', invece di dividerci".

Il progetto di gasdotto punta a "integrare i sistemi di distribuzione del gas nei paesi Baltici nel mercato interno Ue, in linea con la strategia di sicurezza energetica della Commissione europea di garantire che nessuna regione d'Europa rimanga isolata. Il costo totale del gasdotto e' stimato in 558 milioni, e nel 2014 ha ottenuto un cofinanziamento Ue per 10 milioni sugli studi preparatori e altri 295 per i lavori di realizzazione. La lunghezza totale e' di 534 chilometri, di cui 357 in Polonia e 177 in Lituania. La capacita' iniziale sara' di 2,4 miliardi di metri cubi di gas all'anno dalla Polonia alla Lituania, e di un miliardo di metri cubi nella direzione opposta.

Intanto Gazprom, il gigante dell'energia russo utilizzato da Mosca per la sua politica estera, ha pressoché dimezzato la capacita' di Turkish Stream, il progetto di gasdotto destinato a trasportare gas russo in Europa attraverso la Turchia, portandola da 64 a 32 miliardi di metri cubi all'anno. Lo ha annunciato l'ad del colosso energetico russo, Alexei Miller, durante una conferenza, spiegando che la riduzione e' legata al parallelo potenziamento del gasdotto Nord Stram 2, che passa invece per il Mar Baltico. Un alto funzionario turco, interpellato da Reuters, ha affermato che la decisione non costituira' un problema per il fabbisogno energetico del Paese. Gazprom in precedenza aveva riferito che l'apertura dei cantieri di Turkish Stream e' stata rinviata in quanto non e' stato ancora siglato il necessario accordo intergovernativo tra Russia e Turchia. Va sottolineato come, di recente, i rapporti tra Ankara e Mosca si siano notevolmente deteriorati a causa della questione siriana, che vede le due nazioni schierate su fronti opposti.