Affari Europei

Immigrati, alta tensione tra i socialisti europei. Scontro Pittella-Fico

Non si placa la polemica interna al Pse sulla questione degli immigrati. Dopo la richiesta di sospensione di Gianni Pittella ai danni di Slovacchia Robert Fico non si è fatta attendere la risposta del premier della Slovacchia: "La richiesta di sospensione dal Pse ai miei danni è stata presentata da una persona che viene da un Paese che ha palesemente violato le norme di Schengen. Forse il nervosismo di Pittella viene da lì". Fico ha poi smentito le accuse mosse da Pittella, che ne aveva chiesto la sospensione per la sua posizione molto poco "accogliente" nei confronti dei rifugiati: "Non ho mai detto l'assurdità che la Slovacchia sia un Paese solo per slovacchi e non per le minoranze".

Ma l'ostilità in seno ai socialisti europei verso Fico è molto forte. "Pittella aveva proprio ragione nel chiedere la sospensione del suo partito dal Pse", ha dichiarato il capodelegazione del Pd al parlamento europeo Patrizia Toia, che ci tiene a rispondere a Fico anche sulla questione della presunta violazione di Schenghen da parte dell'Italia: "Il nostro Paese e il governo Renzi hanno fatto il proprio dovere, salvando ed accogliendo migliaia di vite umane in fuga dalla guerra e dalla disperazione e che finalmente, dopo tanto tempo, tutta l'Europa ha preso coscienza del dramma in corso. Al Premier Slovacco vorrei ricordare che è la stessa coscienza che ha già accolto e ospitato migliaia di fuoriusciti dai regimi comunisti durante la guerra fredda: è l'Europa della solidarietà e della libertà che, probabilmente, Robert Fico non conosce ancora bene".

Una replica molto dura che non fa che alimentare la tensione interna al Pse sull'argomento. Nel frattempo, il presidente dei socialisti europei Gianni Pittella si è recato in Inghilterra dove ha incontrato il nuovo leader laburista Jeremy Corbyn. "Gli alleati del Labour in Europa vogliono che la Gran Bretagna resti nell’Ue e continui a lottare con noi per un’Europa di uguaglianza e giustizia sociale”, ha affermato Pittella. “Il posto del Regno Unito è in Europa. Solo insieme possiamo affrontare le sfide del nostro continente, solo insieme possiamo competere in questo nuovo mondo globalizzato e solo insieme possiamo affrontare le nuove minacce politiche e di sicurezza”.

Il leader dei laburisti al Parlamento europeo, Glenis Wilmott, ha fatto eco a Pittella affermando che "i membri del Partito laburista capiscono che la nostra adesione all’Unione europea è di vitale importanza per i lavoratori. È una questione che riguarda posti di lavoro, uguaglianza e diritti di base, cose che sarebbero a rischio se non si vince il referendum. Faremo campagna perché la Gran Bretagna resti in Europa".