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Ascolti tv: Barbara Palombelli, radical chic che ha conquistato il popolo

Barbara Palombelli, la radical chic che ha saputo conquistare il popolo

Fossi il capo del comunicazionalmente fallimentare Partito Democratico, l’avrei già arruolata a tempo pieno come consulente. Figlia dell’alta borghesia romana, moglie di un politico che ha segnato la storia dell’Italia recente, frequentatrice di circoli esclusivi e di potenti di ogni estrazione ma, soprattutto, giornalista puntuta e di razza, la signora Palombelli - da sempre donna di sinistra - è riuscita incredibilmente a conquistare il popolo televisivo grazie a una professionalità che lascia di stucco. Prova ne sono gli share bulgari che la sua trasmissione conquista mattina dopo mattina, per la gioia dei vertici della concessionaria Publitalia.

Parliamo di Barbara Palombelli, stakanovista del piccolo schermo che prima del successo televisivo ha collaborato con le più grandi testate italiane come Panorama, Repubblica, Corriere della Sera e La Stampa, potendo quindi contare su un pedigree che, sulla carta, più radical chic ed élitario non si può. Nonostante questo, è stata capace di mettersi in gioco accettando la sfida di guidare un programma iper pop - per alcuni trash - come Forum, non solo conferendogli una dignità giornalistica, ma addirittura scendendo dagli scalini dell’alta società fino ai bassifondi, scandagliandone gli umori e gli afrori senza tabù trasformandoli poi in dibattito social-politico.

Un’operazione di marketing – quella dei vertici Mediaset quando la concepirono e proposero – che appariva priva di senso, antinomica, spericolata e suicida. Non solo: la signora dei Parioli (anche se in realtà vive all’Eur) ereditava la conduzione da Rita Dalla Chiesa, una leggenda della storia della televisione, amatissima dal popolo ma meno addentro ai meccanismi inconsci della cosa pubblica. Insomma, tutto faceva presagire un incredibile e rovinoso fallimento per Barbara e per il suo tribunale.

giancarlo scheri ape
 

E invece, giorno dopo giorno e puntata dopo puntata, Forum (o forse sarebbe meglio dire l’Agorà di Palombelli) è diventato una sorta di case history del mondo della televisione e non ci stupisce che Giancarlo Scheri, direttore di Canale 5, abbia pensato a lei per condurre il Grande Fratello, come coronamento di un percorso di successo volutamente ignorato dall’intellighenzia.

A Forum i conflitti fra coppie e le faide fra condomini sono diventati solo un pretesto semantico: da vero spin doctor di talento, la signora Rutelli usa le saghe spontanee dei conflitti sociali per far passare messaggi politici quintessenziali. Coppie gay, diritti civili, accoglienza per gli extracomunitari, tutela degli anziani abbandonati; non c’è tema che lei abbia affrontato che non coinvolga la gente tramite la chiave della ‘prossimità narrativa’. Poco importa che talvolta ci siano degli attori ad interpretare le storie, la conflittualità e il dibattito che scaturiscono dal gioco degli ospiti in studio sono autentici. Fate una prova: confrontate una puntata del programma di Canale 5 con un qualsiasi talk show politico. Il primo teatro vi apparirà vero, diretto e talvolta irritante, mentre il secondo risulterà irrimediabilmente accademico e posticcio.

Una scuola di formazione di sinistra per una politica sorda e cieca. Una metafora all’incontrario dell’autoreferenzialità della Gauche. Se i politici del PD hanno giocato con il tema della sicurezza, derubricandolo a vezzo da Lumpenproletariat e ‘bergoglieggiando’ cinicamente con le paure delle popolazione come se fossero qualcosa di vergognoso, maleodorante e anti-etico, la Barbara nazionale le ha prese terribilmente sul serio, poiché ne ha carpito la portata dirompente sul piano sociale e politico, anticipando il tracollo dello stesso PD e delle élite culturali palesandone il volgare snobismo.

BARBARA PALADINA DEL SUD 'GRILLINO'

antonella clerici 4
 

Sarà pure una radical chic ma la Palombelli (il cui programma totalizza su Canale 5 una media stagionale del 16,6% di share, battendo sistematicamente sia “Buono a sapersi” condotto da Elisa Isoardi che “La prova del cuoco” di Antonella Clerici, anche se quest'ultima recupera un punto di share a Forum) ha una presa sul pubblico femminile che definire bulgara è poco. I dati estrapolati da Anthony Cardamone, Head of Research di OmnicomMediaGroup, in collaborazione con l’agenzia Klaus Davi and company, confermano infatti che il 73% del totale spettatori è donna mentre il 73% ha più di 55 anni (il 57% più di 65). Sugli over 65 Forum segna quasi il 21% di share. La Puglia è la regione dove il programma è più seguito, sfiorando il 23% di share medio; seguono la Campania col 22%, Abruzzo e Molise al 20%, Calabria al 19%: ne consegue un’alta affinità con il blocco delle regioni del Meridione, che in media registrano il 20,5% di share. Con uno share del 12% il Triveneto è la macroregione dove il programma raccoglie meno interesse; Lazio e Toscana si assestano intorno al 13%: il Centro Italia in media è al 13%. Il Nord è sostanzialmente in linea con la media nazionale: come detto con riferimento al Triveneto, leggermente meno interesse al Nord Est rispetto al Nord Ovest. Appena il 3% degli spettatori è in possesso di un titolo di studio elevato (laurea); quasi il 46% dell’audience invece si è fermata ad un titolo di studio basso (licenza elementare) e il 75% non va oltre la licenza media. Che dire, invece di perdere tempo in orge autoreferenziali, i leader del Pd sanno che questa sarebbe la platea ideale dove misurare il loro rilancio politico.

Spigolature

andrea purgatori
 

Discreto risultato in prime time per La 7 diretta dall'ex Rai Andrea Salerno che organizza un'azione di disturbo in parte riuscita. Il documentario “Atlantide”, condotto da Andrea Purgatori e dedicato a Emanuela Orlandi, ha sfiorato il 3% di share togliendo un punto a Federica Sciarelli, padrona di "Chi l'ha visto", che proprio del caso Orlandi ha fatto un suo elemento identificativo in questi anni.

Stefano Coletta, direttore di Rai Tre, può contare su un day time in fase tonica. "Agorà", condotto da Serena Bortone, ieri ha portato a casa un 8,5% di share, segno che il talk della terza rete è in grado di interpretare in modo efficace la crisi politica che stiamo vivendo.

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