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Rocca sbrocca
"Vaccino, ecco perché dico di no": parla un luminare italiano in Florida

Quale altra strategia si poteva portare avanti piuttosto che la vaccinazione di massa?

Le estreme proprieta’ mutageniche virali e l'impossibilità già riscontrata da dieci anni di realizzare vaccini contro il coronavirus rendono, nella mia opinione, l’esperimento vaccinale totalmente inefficace e potenzialmente profondamente dannoso, dovuto all'imprevidibilità degli effetti collaterali, a volte causanti morbidita’ permanenti, o a volte letali, ed associate a meccanismi di biomorfismo piu’ o meno bilanciato, con adattamenti  antigenici nel capside virale causanti l’emergenza di varianti provocate da adattamenti simbiotici virali alla stessa risposta immunitaria vaccinale e potenzialmente creanti un pericoloso circolo vizioso. La pandemia  e’ totalmente inesistente ed associata ad una mortalità di un mero 0,038 per cento della popolazione mondiale. Questo virus ha di fatto raggiunto le caratteristiche di essere “endemico”, cioe’ presente quasi in ogni luogo e aspetto della nostra vita, e causante una minima percentuale di morbidita’ e mortalita’, e quindi in linea generale non necessitante di lockdown e mascherine nella popolazione generale dove invece, potrebbe essere affrontato con una fortificazione delle immunità naturali, potenzialmentee alleviando, in intensita’, frequenza e durata, tutti i suoi sintomi. Solo una percentuale inferiore all’ 1 per cento a livello mondiale necessiterebbe di trattamenti acuti, vedi soprattutto persone debilitate, anziane ed affette da sindromi meaboliche, ma senza dover entrare nel panico di una malattia infettiva che e’ completamente curabile soprattutto in fase iniziale con trattamenti domiciliari “Immediati” che potrebbero anche includere, in un vicino futuro, il plasma iperimmune e l’adenosina.  L'eparina sottocute può inoltre essere somministrata, a livello domiciliare, nelle forme infettive piu’ avanzate.  Purtroppo, tengo  a sottolineare che gli effetti a lungo termine si vedranno dopo sei mesi o un anno dalla terapia vaccinale e potrebbero diventare devastanti. Fino adesso abbiamo visto soltanto la mortalità a breve termine ma quella a lungo termine non è stata ancora propriamente valutata.

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