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Rocca sbrocca
"Vaccino, ecco perché dico di no": parla un luminare italiano in Florida

Perché i medici non si uniscono e dicono le cose come stanno?

Devo dire che con immenso rispetto e profonda collegialita’, di aver visto che molti medici italiani fedeli al giuramento di Ippocrate e quindi alla legge del “Primum non nocere”, che dopo aver esaminato come me la terapia vaccinale, hanno avuto sinceri dubbi sia sulla sua efficacia che sicurezza, quindi eventualmente sconsigliando i loro pazienti nel farla. Dal mio punto di vista, tale azione, e’ totalmente appropriata.   Tali medici, hanno guadagnato sul campo, in trincea clinica, nel mio vedere, un livello di rispetto che va oltre quello della loro mera professionalità. elevandoli ad un livello di “caritas” insegnatoci dal Nostro Signore Gesù Cristo, serventi come umili samaritani devoti nell’aiutare il prossimo.  Tutti noi, classe medica che da decenni combattiamo in trincea nell'ambito clinico, abbiamo tutti bisogno di manifestare le proprie opinioni, soprattutto  su un argomento come quello del SARS COV-2 che mai è stato così incerto e manovrato da intercessioni politiche.  Ho letto con disdegno e puro sgomento e non accettazione le notizie di misure punitive effettuate contro medici che stavano solo cercando di compiere il loro dovere, fedeli al giuramento ippocratico. Ovviamente capisco che ciascun caso è diverso, sofferente di diverse tematiche e ramificazioni, però in generale la punizione di colleghi se fosse solo per la mera ragione di essere contro la terapia vaccinale penso che sia un sopruso, un abuso di potere, dovuto allo stato sperimentale di tutte queste proposte vaccinali dove solo un EUA,  “Emergency Use Authorization” è stato approvata dall'FDA senza alcun conferimento di una formale licenza vaccinale e dove neanche il CDC (Center of Disease Control) ha espresso od imposto fino ad ora alcuna obbligatorieta’ di terapia vaccinale.  Opprimere il pensiero di opposizione scientifica vaccinale di tutti questi medici, che agiscono secondo scienza e coscienza, potrebbe avere un effetto boomerang nell'immediato futuro. Se, quando e come, gli effetti collaterali a lungo termine in tutta la popolazione vaccinale prenderanno piede, l'unica speranza di salvezza resterebbe che cambino immediatamente  la loro strategia di trattamento vaccinale. La mia raccomandazione sarebbe di aspettare almeno un anno prima di “riconsiderare” la ripresa di tali vaccinazioni, allo scopo di non solo seguire la popolazione già vaccinata e vedere se effetti collaterali a lungo termine iniziassero a colpire e svilupparsi in tale coorte, ma anche, alla luce dei concetti sopra esposti, valutarne, analiticamente, tramite una critica costruttiva, tutte le sue varie tematiche e trattamenti alternativi.

Lei è, quindi, anche contro l'eventuale utilizzo del passaporto vaccinale?

Per le ragioni sovraesposte sono ovviamente contro il passaporto vaccinale in quanto sarebbe prima di tutto un segnale di profonda limitazione delle nostre libertà individuali, limitandone il libero commercio, il turismo e, a livello globale, un'infinità di relazioni interpersonali. Le persone che rifiutassero il vaccino, se il passaporto vaccinale venisse per assurdo approvato, soffrirebbero da limitazioni per confinamento imposto, tuttavia, certamente,  guadagnandone in salute.

 

 

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