Coronavirus
“Cari Draghi e Speranza, non occupiamoci solo di Covid”
La lettera aperta del presidente del Collegio italiano dei chirurghi, Diego Foschi, al Governo
“In Italia non si muore di solo Covid”
Negli ospedali italiani non si muore solo di Covid il sistema ospedaliero italiano è stato sempre in emergenza. A sottolinearlo, il presidente del Collegio italiano dei chirurghi, Diego Foschi, con una lettera indirizzata al premier Mario Draghi e al ministro della Salute, Roberto Speranza, nonché alle Società scientifiche afferenti al Collegio in rappresentanza di 50mila chirurghi sul territorio, con la quale chiede una maggiore attenzione al sistema ospedaliero. Mentre infatti le nuove direttive prevedono un potenziamento degli investimenti nella medicina del territorio e nella prevenzione e terapia del Covid-19, il sistema ospedaliero rimane sostanzialmente inalterato senza poter rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione. Questo rischia di aggravare la situazione delle Unità di chirurgia, già in grandissima difficoltà. Da qui l'allarme dei chirurghi ospedalieri.
“Le disposizioni emesse o in corso di imminente emissione in merito alla riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale, prescindendo da quelle indirizzate a contrastare l’attuale pandemia da Covid-19, hanno destato negli operatori sanitari - ed in particolare nei chirurghi italiani di ogni grado e specializzazione - grande sconcerto e preoccupazione”, si legge nella lettera.
Le carenze della medicina territoriale
“Le misure adottate e quelle progettate sono focalizzate a potenziale la medicina sul territorio, troppo a lungo trascurata; appaiono perciò benemerite nel dare cura alle persone cronicamente malate ai loro domicili o in prossimità. Ma le stesse rischiano di essere inadeguate ove si voglia considerare che il sistema delle cure ospedaliere - già gravemente provato - è andato in crisi e oggi non riusciamo a dare una risposta valida a chi si rivolge a noi per una malattia in fase acuta. Il sistema ospedaliero, in particolare la chirurgia, è bisognoso di attenzione e di cure. Nei prossimi anni, al netto degli investimenti del Pnrr sulla cronicità e dei consistenti impegni di spesa per la prevenzione e la terapia della patologia Covid-19, lo stanziamento del Fondo sanitario nazionale rispetto al Pil 2019 andrà addirittura a diminuire, creando i presupposti per un ulteriore aggravamento della situazione".
"Già ora -continua- le unità chirurgiche italiane non sono in grado di svolgere la normale routine oncologica e non; le procedure chirurgiche inevase sono numerosissime e pensiamo che con le nuove direttive i tempi d’attesa aumenteranno e creeranno ulteriori disservizi alla popolazione. Per questo motivo, con un’unica voce malati e medici chirurghi chiedono di ascoltare le richieste di chi soffre e di chi opera per rilanciare l’Ospedale come centro di cura, perché in Italia non si muore solo di Covid”.