Coronavirus

Inchiesta Covid, Sileri affonda Speranza: "Il Piano del 2006 andava attuato"

di Eleonora Perego

Nuovi dettagli emergono dal fascicolo della maxi-indagine, che coinvolge gli ex ministri della Salute e numerosi dirigenti. I documenti

Covid, le carte dell'inchiesta. Crisanti "Il Piano per l'emergenza c'era e andava attuato"

“Il fatto che il Piano Pandemico Nazionale non fosse allineato con le nuove indicazioni dell’OMS - si legge nella perizia di Crisanti - non ne inficia la validità e l’applicabilità al caso del virus SARS-Cov2. Questo non entra nel dettaglio delle azioni necessarie per contrastare una eventuale pandemia... ma identifica in grande dettaglio le azioni da prendere nel periodo prima della diffusione del virus, dettagliando azioni di controllo, formazione e vigilanza che si prefiggono l’obiettivo di mantenere elevato il livello di preparazione a fronteggiare una pandemia e diminuire l’impatto iniziale sulla popolazione e sul sistema sanitario…”.

Perché, invece, la Direzione della Prevenzione del Ministero della Salute non ha implementato le attività previste?

LEGGI ANCHE: Covid, Lorenzin ai pm: "Pensavo ci fosse nuovo piano pandemico"

L’allerta inviata dall’OMS arriva al Ministero della Sanità il giorno 5 gennaio 2020. Si segnalano 44 casi di polmoniti gravi di origine sconosciuta. Il Piano Pandemico Nazionale tuttavia non sarà attivato in quella occasione, e sarà sostanzialmente ignorato dalle autorità predisposte a fronteggiare la pandemia durante i mesi successivi…”, scrive ancora Crisanti nella perizia. Ad ignorarlo, primo tra tutti, l’allora ministro Roberto Speranza, che sentito affermò che il piano non venne adottato “…perché era datato e non costruito specificamente su un coronavirus ma su un virus influenzale”.