Coronavirus
"Morte Montagnier silenziata da Big Pharma": la teoria social del complotto
E' un mistero il presunto decesso del premio Nobel, idolo dei negazionisti. Mancano sia conferme che smentite. Social, esplode la protesta: "Diteci la verità"
Morte Montagnier, mancano sia conferme che smentite. E' un mistero
Da mercoledì mattina circola una voce clamorosa, ma non ci sono nè conferme nè smentite ufficiali e il caso è diventato un giallo. Si tratta della morte di Luc Montagnier, il premio Nobel per la medicina di 89 anni, vero e proprio idolo dei negazionisti del Covid. Tutto è iniziato - si legge sul Giornale - con un messaggio fin troppo asciutto su Twitter: «Luc Montagnier ci ha appena lasciato. Rip», ha scritto il quotidiano France Soir ieri mattina. «È morto serenamente l’8 febbraio 2022 alla presenza dei suoi figli. 18 agosto 1932–8 febbraio 2022. Pace all’anima di questo grande uomo». Nessuno riprende la notizia per ore: parte la corsa alle verifiche. Non ci sono dalla famiglia, ma neppure arrivano smentite.
Social in fibrillazione: tra - prosegue il Giornale - teorie del complotto globale azionato da governi pro-Big Pharma, che avrebbero ignorato la morte dello scienziato e accuse ai familiari del virologo di non voler «pubblicizzare» il decesso a causa delle sue controverse posizioni sui vaccini anti-Covid. "Vogliamo la verità", lo sfogo dei suoi seguaci. Neppure i grandi giornali transalpini hanno preso sul serio la notizia, carente di dettagli. Zero titoli su France24, BfmTv o altre emittenti nazionali. Tanto è bastato a innescare il giallo, risolto (forse) solo nella serata di ieri, quando Sergio Flores, segretario milanese di Italexit, avvalora la dipartita avvenuta martedì. Prima di Flores, solo una collega francese di Montagnier, Alexandra Henrion-Caude: "Addio caro professore", scrive senza citare il nome di Montagnier e parlando di lutto nazionale per uno scienziato.