Costume
Cancel culture: cambiano pure la favola di Biancaneve: ora diventa "Neraneve"
Il film di animazione del 1939, adattamento della favola dei fratelli Grimm, è considerato sessista, classista e chi più ne ha più ne metta
Infatti il bacio non sarebbe “consensuale” e le svalvolate di #metoo sono scese sul piede di guerra: il principe non avrebbe chiesto il consenso per il bacio ma –aggiungiamo noi- sarebbe stato impossibile visto che la donzella dormiva della grossa, causa avvelenamento da mela.
Del resto sono già diversi anni che la peste dell’ideologia woke Usa aveva scatenato una battaglia contro il Principe azzurro dicendo appunto che il bacio era stato “rubato” e quindi la vecchia versione del cartone animato sarebbe “diseducativa” proponendo uno stereotipo di un modello femminile incapace di “determinare il proprio destino”.
Il quotidiano americano ha provato a dare un nuovo titolo alla fiaba: “Biancaneve e i sette compagni”, anche se da noi ricorda roba togliettiana e potrebbe eccitare i nostrani, Schlein in testa. Naturalmente in sede di remake ci sono state forti discussioni sul fatto di utilizzare nani maschi e bianchi e si è poi optato per le già dette creature magiche multirazziali.
Pare invece che non ci siano state ancora proteste sulle supposte doti virili dei sette, escluso il piccolo che anche nella versione originale non aveva ancora raggiunto la pubertà. Un utente sui social ha perfettamente esplicato lo spirito delle proteste: “Anche #Biancaneve è finita nel tritacarne del politicamente corretto, stanno diroccando la mia infanzia. Maledetti”. Sono giù uscite alcune immagini della nuova versione “inclusive”: ci sarà la nota attrice colombiana Rachel Zegler che ha dovuto passare un severo test di “scuritudine” per avere la parte.