Costume

Natale, si torna a investire sul menù. Spesa di 4,3 miliardi: +6%

L'agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è quest'anno la voce piu' pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,3 miliardi di euro, il 6% per cento in piu' dello scorso anno. E' quanto emerge dall'analisi Coldiretti/Ixe' "Il Natale sulle tavole degli italiani", presentata all'Assemblea nazionale, dalla quale si evidenzia che la quota della spesa per il cibo risulta pari ad oltre un terzo del budget totale delle feste. Se la spesa per cibi e bevande rappresenta il 34%, al secondo posto secondo Coldiretti/Ixe' si piazzano i regali con il 23%, seguiti dall'abbigliamento con il 17% mentre al divertimento e' destinato il 15% e ai viaggi e vacanze appena l'11%.

Anche per effetto dei recenti fatti di cronaca - precisa la Coldiretti - gli italiani quest'anno preferiscono scambiarsi i regali e avere una buona cena a casa piuttosto che lanciarsi in lunghi viaggi o andare al cinema, a teatro, ai concerti o nelle discoteche. Gustare insieme pranzi e cenoni o fare gustosi regali a parenti e amici e' una scelta gratificante per gli italiani che qualificano pero' le proprie scelte di acquisto con una netta preferenza verso i prodotti locali e Made in Italy.

Si assiste - afferma la Coldiretti - a una fortissima attrazione verso la riscoperta del legame con i prodotti del territorio e secondo l'indagine Coldiretti/Ixe' il 61 per cento degli italiani responsabili della preparazione dei pasti portera' in tavola prodotti Made in Italy, anche se c'e' un buon 24 per cento che acquistera' guardando soprattutto al prezzo e alle offerte.

Nel tour de force enogastronomico di quasi due settimane gli italiani - stima la Coldiretti - faranno sparire quasi cento milioni di chili tra pandori e panettoni, cinquanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e zamponi, 800 mila capponi, 500 mila tacchinelle e 500 mila faraone lesse, farcite o cotte in forno, in gelatina o in rolle' ma anche frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci. L'andamento dei consumi di Natale - precisa la Coldiretti - condiziona il futuro di molte imprese agroalimentari e addirittura l'esistenza di interi comparti, dal pandoro al panettone, dai cotechini alle lenticchie. "Dalle scelte di Natale degli italiani dipendono anche i posti di lavoro di una parte consistente dell'economia Made in Italy", afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "l'agricoltura e l'alimentazione sono gli elementi piu' evidenti di distintivita' del Paese che possono offrire un grande contributo ad una ripresa sostenibile e duratura che fa bene all'economia all'ambiente e alla salute".

MADE IN ITALY ALIMENTARE, SUPERA PER LA PRIMA VOLTA I 3 MLD (+8%) - Record storico per il 'made in Italy' alimentare sulle tavole delle festivita' di tutto il mondo: l'export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi e pasta solo per il periodo di Natale supera i 3 miliardi di euro, in aumento dell'8%. E' quanto emerge dall'analisi Coldiretti "Il Natale sulle tavole degli italiani", presentata all'Assemblea nazionale sulla base delle proiezioni relative al mese di dicembre 2015. Ad aumentare - sottolinea la Coldiretti - e' il valore delle esportazioni di tutti i prodotti piu' tipici del Natale, dallo spumante (+19%) ai panettoni (+9%), ma crescono anche i vini (+8%), la pasta (+7%) e i formaggi (+4%), secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat dei primi nove mesi del 2015. Tutto questo - precisa la Coldiretti - nonostante l'embargo della Russia che ha sancito, a partire dal 6 agosto 2014, il divieto totale all'ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi. A guidare la classifica di questo Natale all'estero e' dunque lo spumante italiano. Mai cosi' tanti brindisi come quest'anno nel mondo saranno 'made in Italy' con la domanda che - sottolinea la Coldiretti - e' cresciuta in valore del 50% in Gran Bretagna e del 32% negli Usa che si classificano rispettivamente come il primo e il secondo mercato di sbocco delle bollicine italiane, che pero' vanno forte anche in Germania (al terzo posto). E le richieste - precisa la Coldiretti - sono aumentate del 19% anche da parte dei cugini francesi, sempre molto nazionalisti nelle scelte della tavola. Nella classifica delle bollicine italiane piu' consumate nel mondo ci sono nell'ordine il Prosecco, l'Asti, il Trento Doc e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese. "Quest'anno - assicura la Coldiretti - all'estero si stapperanno piu' bottiglie di spumante italiani che di champagne francese". Si tratta di risultati che trainano l'intero settore dei vini per i quali si registra complessivamente un aumento dell'8% in valore dell'export. Ad essere molto richiesti - continua la Coldiretti - sono anche i dolci nazionali come panettoni, in aumento del 9% in valore, e la pasta (+7%). Lievita anche la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 4%, con punte del 31% per il pecorino e il fiore sardo.

SI TORNA AL RISTORANTE - Natale con i tuoi, ma anche al ristorante. Crescono le presenze fuoricasa per pranzi e cenoni delle festività 2015, con 7,3 milioni di italiani che sceglieranno trattorie & co. per il pranzo del giorno di Natale, il 12% della popolazione, in crescita del 2,8% rispetto allo scorso anno. Queste le prime stime diffuse dalla Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi a seguito dell'indagine "Feste di Natale 2015 a tavola" realizzata in collaborazione con Format Research, su un campione statisticamente rappresentativo della popolazione italiana. "Le previsioni per le festività natalizie nel fuoricasa sono un ulteriore segnale di buon auspicio per il settore e confermano i positivi risultati del Rapporto Ristorazione che la nostra Federazione ha recentemente presentato - dichiara il presidente della Fipe Lino Enrico Stoppani -. Quello del fuoricasa è un mercato che vale 76 miliardi di euro e pone il nostro Paese al terzo posto in Europa per consumi e presenze. Un patrimonio da valorizzare e promuovere anche durante le occasioni di festa, e la spesa prevista di 308 milioni di euro per il solo pranzo di Natale è una stima incoraggiante per il settore e per l'intera economia italiana. Una spinta ulteriore verso un futuro improntato all'ottimismo, che segna il superamento delle incertezze registrate a novembre a seguito dei fatti di Parigi".

Entrando nel dettaglio della ricerca realizzata dalla Fipe, il 10% della popolazione pranzerà a Natale in un ristorante dello Stivale, mentre il 2% lo consumerà all'estero, per una spesa media pro capite di poco più di 50 euro. Oltre otto italiani su dieci (l'84,5%), in leggera flessione rispetto allo scorso anno, resteranno a casa, dato che vale in particolare per le famiglie, gli over 55 e i residenti nelle regioni del Centro Italia. Passando invece al cenone della Vigilia, le previsioni evidenziano una serata più "casalinga" per l'86,5% della popolazione (52 milioni di italiani), in percentuale maggiore gli over 55, le famiglie e le persone residenti nel Centro Italia. Nel complesso 4,7 milioni di italiani, ossia il 7,7% della popolazione, passeranno la Vigilia al ristorante, soprattutto i giovani e giovanissimi e i residenti nelle regioni del Sud. Poco più di un milione (1,9%) chi consumerà la cena della Vigilia in un ristorante all'estero, percentuale che cresce significativamente salendo lungo lo Stivale, in particolare tra i residenti nelle regioni del Nord Est (3,8%) e del Nord Ovest (4,1%).

NATALE A TAVOLA, ECCO COME RISPARMIARE -  Imbandire la tavola questo Natale costerà mediamente il 3% in più rispetto allo scorso anno, ma non per questo sarà necessario rinunciare ai piatti tipici ai quali gli italiani sono tanto legati. Grazie alle offerte dei supermercati e alle opportunità di risparmio dei coupon è, infatti, possibile preparare un pranzo o un cenone natalizio per 10 persone con meno di 60 Euro. Lo conferma l’indagine condotta da Klikkapromo-Pazzi per le Offerte, prima e unica piattaforma di coupon 100% digitali e di offerte dedicate al mondo della spesa, che ha stimato il costo di un pranzo natalizio per 10 persone e lo ha confrontato con il medesimo menù di dodici mesi prima: 500 gr di salmone affumicato, 1,5 kg di tortellini ripieni, un cotechino e uno zampone da 1 kg, 800 gr di lenticchie, un panettone e un pandoro da 1 kg e 2 bottiglie di spumante.

Bollicine, tortellini e zampone trainano la crescita dei prezzi, con rincari pari al 5%. Mentre tra i dolci è il pandoro a far registrare l’aumento più rilevante con un rialzo del 4%. Più lieve, invece, il rincaro del panettone passato da 5,70 a poco più di 5,80 Euro per una confezione da 1 kg (+2%). Dall’indagine sono emerse anche notevoli differenze di prezzo sui singoli prodotti in vendita nelle principali città italiane. È il caso del cotechino, il cui prezzo in promozione per una confezione da 500 gr può oscillare dai 2,90 Euro di Roma ai 3,50 Euro di Milano, e dei tortellini, il cui prezzo per una confezione da 230 gr può variare da 1,50 Euro di Napoli ai 2 Euro di Torino.

Per far fronte agli aumenti rilevati e imbandire comunque la tavola delle feste con un occhio al portafoglio, i consumatori possono fare leva sia sulle offerte dei supermercati, che consentono di risparmiare circa il 40% sull’intero menù, sia sui coupon proposti da Klikkapromo-Pazzi per le Offerte abbattendo così il costo del carrello della spesa natalizio di ulteriori quasi 5 Euro. I buoni sconto digitali, facili da utilizzare e sempre a portata di mano grazie alla app di Pazzi per le Offerte, offrono ai consumatori l’opportunità di acquistare i prodotti nel punto vendita preferito e senza l’onere di doverli stampare, coniugando così risparmio di tempo e di denaro.