Cronache

"Anni di tensione e sofferenze". Ruffino, qualcosa lo tormentava e opprimeva

Di Redazione Cronache

I figli non riescono a spiegarselo: "Per noi il gesto di papà è incomprensibile". Arriva anche il necrologio di Santanchè e Dimitri Kunz

Luca Ruffino, tutti lo definivivano "un combattente". Tutto quello che ancora non torna

La morte di Luca Ruffino resta avvolta nel mistero. I familiari non riescono a spiegarsi il gesto ma dietro quel suicidio c'è qualcosa di ancora oscuro che lo tormentava. Di questo sono convinti i pm che indagano sulla scomparsa del presidente di Visibilia, il manager che aveva da poco rilevato le quote della società di Daniela Santanchè. "Negli ultimi anni ho accumulato tensioni e sofferenze che hanno saturato i miei spazi". La traccia della fatica - si legge sul Corriere della Sera - traspare in uno dei sei bigliettini lasciati da Ruffino prima di togliersi la vita. Una stanchezza che i familiari avevano sì percepito nelle ultime due settimane, in cui lo avevano visto un po' abbattuto, senza però allarmarsi troppo. "Siamo distrutti dal dolore per un gesto al quale non riusciamo a dare alcun senso", le parole dei figli che chiedono "rispetto e silenzio".

"Nostro padre era un combattente e aveva costruito una solida realtà imprenditoriale. Confidiamo nell’attività della Procura e nella possibilità che da questa possano trarsi utili elementi di comprensione". Le indagini della squadra mobile, guidata da Marco Calì, e coordinate dall’ufficio della pm Maria Giuseppina Gravina, proveranno a capire quali fossero le preoccupazioni che lo tormentavano, cosa possa aver spinto al suicidio Ruffino.

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