Cronache

Aprilia, 2 italiani in lacrime: "Non lo abbiamo picchiato". Video li incastra

"Non abbiamo picchiato nessuno, non c'è stato alcun pestaggio, tantomeno a sfondo razziale". Si difendono i due cittadini di Aprilia che ieri sera si sono messi all'inseguimento di un auto culminato con la morte di un marocchino che era a bordo della macchina in fuga. I due - M.R e la guardia giurata G.T - hanno negato di aver picchiato l'uomo una volta che l'auto si è schiantata contro un muro sulla via Nettunense, sostenendo di non averlo toccato. E negano anche l'esistenza di ronde di cittadini.

"Eravamo sotto casa, saremo state una quindicina di persone tra cui c'erano alcuni bambini - hanno spiegato ai loro avvocati - Abbiamo visto una macchina appostata al buio e qualcuno di noi si è avvicinato per capire chi ci fosse all'interno. Come ci siamo mossi l'auto è partita a razzo e ha cercato di investirci". E' in quel momento che i due, più una terza persona, hanno deciso di seguire l'auto. "Ma siamo sempre stati in contatto con le forze di polizia".

Nelle immagini della telecamera di sorveglianza di un bar in via Nettunense si vede però la Renault Megane di Zaitouni ferma. Poco dopo la vettura degli inseguitori si ferma nel piazzale del bar: ne esce il conducente che raggiunge altri due uomini nei pressi dell'auto del 43enne di origine marocchina. Più tardi, i tre inseguitori tornano in macchina. Dopo aver segnalato l'auto ai carabinieri, senza attendere l'arrivo di una pattuglia, tre residenti hanno iniziato a inseguire la vettura sospetta.

E quando, per l'alta velocità, è uscita fuori strada, due di loro, due incensurati di 46 e 43 anni, avrebbero colpito Hady Zaitouni, 43 anni, di nazionalità marocchina, domiciliato ad Aprilia e noto alle forze dell’ordine per qualche furtarello, che è stramazzato a terra ed è stato trovato dai carabinieri privo di vita. "Lì era un casino, ci siamo rovinati", hanno detto in lacrime i due indagati ai carabinieri, senza però ammettere di aver aggredito la vittima, come invece risulta agli investigatori.