Cronache

Ardea, il killer simulava un gioco di ruolo? Niente raptus, tutto premeditato

Nella sua stanza trovati 4 schermi e 2 webcam. Dall'esame del pc emergerà la verità. L’esame balistico poi dovrà stabilire l’esatta sequenza dei colpi

Ardea, il killer simulava un gioco di ruolo? Niente raptus

La strage di Ardea, costata la vita a due bambini e un anziano, non è dovuta ad un improvviso raptus del killer, ma tutto era stato premeditato. Ne è convinta la Procura che indaga sulla tragedia avvenuta nel comune alle porte di Roma. Quello che i carabinieri della compagnia di Anzio - si legge sul Corriere della Sera - hanno sequestrato nella mansarda-caverna di Andrea Pignani è non solo la scenografia della sua vita da recluso ma anche il tesoro investigativo che potrebbe celare la chiave per aprire lo scrigno della mente del 34enne ingegnere informatico, e con essa risolvere il mistero della strage di Ardea. Nella sua abitazione sono stati trovati 4 monitor e 2 webcam, dall'analisi di questi strumenti con ogni probabilità si potrà capire cosa abbia spinto il killer a compiere quella strage. Forse un gioco di ruolo trasportato nella realtà?.

Decisivo in questo senso - prosegue il Corriere - sarà anche l’esame balistico completo per risalire all’esatta successione dei colpi sparati dall’assassino con la vecchia Beretta 81, calibro 7,65, del padre. La ricostruzione secondo la quale Ranieri sarebbe intervenuto per difendere i due bambini ha bisogno di ulteriori conferme. Nei pc (e nel telefono) del killer gli esperti dell’Arma cercano inoltre una chat, una conversazione, la frequentazione di un sito che possano aver fomentato Pignani spingendolo ad agire dopo mesi e mesi da recluso.