Cronache
Bar rifiuta pagamento elettronico, il cliente s'infuria: "Bullismo contabile"
È successo alla gelateria Bixio a Genova, protagonista il giornalista Lorenzo Tosa, che ha chiamato la Guardia di Finanza. La multa? "Solo" 30 euro
“Allora esca a ritirare. Qui non accettiamo carte”, la risposta del titolare è secca. “Gli faccio allora presente - replica Tosa - con tono calmo, che non sono io tenuto a cercare un bancomat, ma è lui obbligato ad accettare qualunque forma di pagamento valida, anche fosse per un centesimo – continua il giornalista -Lui, tutto baldanzoso: 'La carta non è un pagamento valido'. Inutile spiegargli che si tratta di una sua fantasiosa interpretazione della legge. Lo informo allora che non uscirò a cercare alcun bancomat né me ne andrò senza pagare. Non mi lascia altra scelta che chiamare la Finanza per segnalare la cosa. Il titolare a quel punto se la ride con l’aria di chi è convinto di saperla lunga: 'Faccia pure. Tanto poi vinco il ricorso'“.
“Dopo una mezz’ora abbondante arriva la Finanza, io pago la mia consumazione e lui se la cava con 30 euro di multa più il 4% del totale dello scontrino. Costo totale della multa: 30 euro e 23 centesimi. Un salasso proprio – fa notare ironicamente Tosa-. Nel frattempo, mentre a un tavolino in disparte i finanzieri compilano il verbale, almeno una dozzina di persone entrano, ordinano e pagano in contanti senza alzare un sopracciglio, rendendo quella sanzione poco più che solletico nella pacchia sua e nell’indifferenza generale. Esco soddisfatto di aver fatto la mia modestissima parte, sconcertato dalla ridicolezza delle sanzioni e rassegnato dall’idea che, se anche solo quattro o cinque persone al giorno si rifiutassero di piegarsi a questo bullismo contabile, al titolare passerebbe la voglia di ridere e cartelli del genere scomparirebbero in tempo zero. Dipende da noi, in fondo. Ed è questo il problema”.